Ieri sera, il ct della nazionale Antonio Conte, è stato il super-ospite del Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti. Diversi i temi toccati dal commissario tecnico con il conduttore, che lo ha inizialmente pungolato sugli stage saltati, poi ha reso l’atmosfera più leggera mettendoci di mezzo le canzoni preferite dell’allenatore salentino. Tutti i brani preferiti da Conte, hanno in qualche modo a che fare con la sua carriera di calciatore prima e di allenatore poi. Elegantissimo in smoking nero, Antonio Conte ha anche dimostrato di avere discrete doti canore, purtroppo andate scemando negli ultimi anni per via delle urla elargite dalla panchina durante ogni battaglia. “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante è il primo brano citato da Conte, il perché lo spiega lo stesso ct:

“E’ importante perché è del ’91, anno del passaggio dal Lecce alla Juventus, quando sono diventato grande. Difficoltà? Si, il primo anno è stato devastante, troppa nebbia a Torino…”.

“Uomini soli” dei Pooh è la seconda canzone scelta dall’ex tecnico bianconero, che l’ha voluta dedicare a tutti gli allenatori, che come lui spesso si trovano a gestire situazioni molto particolari in solitudine:

“I Pooh? Con loro ci sono cresciuto, è una canzone che dedico a tutti gli allenatori. Ogni volta che c’è qualche difficoltà, ci troviamo soli a lottare contro tutto e tutti”.

Poi si passa a “Si può dare di più”, di Tozzi Morandi e Ruggeri, un brano il cui refrain è lo stesso delel richieste di Conte nello spogliatoio. Ed è qui che il ct della nazionale inizia a cantare:

“E’ il mio motto, quello che cerco di trasferire agli altri. Anche una volta raggiunto un obiettivo c’è sempre un margine di miglioramento a cui attingere per fare ancora meglio. Spero che alla Nazionale possa capitare questo”.

Quanto alla nazionale, Antonio Conte ribadisce di non avere alcuna intenzione di lasciarla (“No, assolutamente. Non mi è mai balenata l’idea, né mai mi balenerà”), perché l’azzurro è il sogno di tutti i calciatori e di tutti gli allenatori:

“Il peso è maggiore con gli Azzurri? Certo, è un grande onore, ma anche una grande incombenza. Inizi da bambino pensando alla Nazionale, io sono riuscito a giocarci e ad allenarla e questa è una cosa che mi rende molto orgoglioso”.

Infine il regalo di una maglia della nazionale a Conti, ma anche alle tre “vallette” di Sanremo, Arisa, Rocio ed Emma:

“Perché nessuno deve dimenticare il calcio femminile. Speriamo che in Italia prenda sempre più piede”.

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ultimo aggiornamento: 14-02-2015


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