Affrontare l’Atalanta di venerdì sera porta bei ricordi. E la mente torna al 1997, venerdì 23 maggio. Quella Juventus di Marcello Lippi aveva bisogno di un punto sul campo dei nerazzurri di Emilio Mondonico per cucirsi addosso un altro scudetto. Missione compiuta, ma che faticaccia! Furono infatti i padroni di casa a colpire per primi con un certo Pippo Inzaghi, al 19′. Ci mise più di mezzora la Signora per far quadrare di nuovo i conti con Mark Iuliano.

Con questo profumo di tricolore ben vivo negli occhi, questa sera la Juve di Massimiliano Allegri anticipa la sfida di campionato contro l’Atalanta di Colantuono. Non si gioca all’Atleti Azzurri d’Italia, ma allo Stadium. Non serve pareggiare, ma vincere. Dopo le ca…volate di Cesena, Allegri ha fissato l’obiettivo degli ultimi mesi di serie A: “Non dobbiamo perdere altri punti”.

Vero che tra quattro giorni scocca l’ora della Champions League, ma i bianconeri hanno una rosa talmente ampia da potersi permettere di non pensarci. Allegri ci metterà del suo, lasciando in panchina o in tribuna alcuni pezzi da novanta. Tipo Arturo Vidal, dato per infortunato, ma al centro delle critiche dopo il rigore sbagliato al Manuzzi e la prestazione molle che ne ha fatto da contorno. Probabile che riposi pure Paul Pogba, autore dell’assist dell’1-1 per Morata a Cesena, ma forse troppo Zidaneggiante negli ultimi tempi.

Che nessuno la chiami epurazione, però. O punizione. La Juve schiera gli altri. Tipo Sturaro, pronto al debutto nel salotto degli Agnelli. E ripropone Tevez, la cui assenza si è fatta sentire in Romagna, non fosse che per la grinta e l’esempio che dà ai compagni (i gol, infatti, la Juve li ha fatti comunque). Al di là degli uomini, contro un’Atalanta dimessa e zoppicante per le tante assenze, la Signora oggi deve volare a +10. Non ci sono alternative. Poi il calendario sarà patrigno, gli impegni si moltiplicheranno (si spera). La Roma potrebbe riprendere la marcia già a Verona. E poi avrà lo scontro diretto in casa.

Vero che quest’anno Madama punta a farsi bella in Europa, ma sarebbe un peccato grosso così sprecare quanto di buono fatto finora in Italia, entro i patri confini. Dove, diciamocela tutta, ha sempre spadroneggiato perché amata in tutto lo Stivale. Uno scudetto, per il popolo bianconero sparso tra Trentino e Sicilia, vale sempre tanto. Tantissimo. Figuriamoci poi il quarto consecutivo. Odore di tricolore. Ancora l’Atalanta…

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ultimo aggiornamento: 20-02-2015


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