Il Parma sta vivendo un momento drammatico: la squadra di Donadoni è ultima in classifica con poche speranze reali di salvarsi; la società è piena di debiti e rischia il fallimento. Non ci sono i soldi per far nulla, neppure per garantire la disputa regolare di una partita casalinga, tanto è vero che Parma-Udinese è stata rinviata a data da destinarsi. Le promesse del nuovo presidente Giampietro Manenti, sono rimaste parole al vento: i bonifici promessi per gli stipendi non sono mai arrivati e, ad oggi, non si sa se e quando arriveranno. La regolarità del campionato di Serie A è a rischio e a meno di un aiuto esterno, ad oggi non si intravede una soluzione.

Eppure a Parma c’è un’isola felice: è la squadra Primavera allenata da Hernan Crespo, ex centravanti argentino giramondo, che ha scritto anche la storia del club gialloblu da calciatore. Oggi a Collecchio i giovani “ducali” hanno battuto i pari età del Carpi per 1-0, collezionando il settimo risultato utile consecutivo. Questo non significa, però, che la triste situazione finanziaria del Parma non riguardi le nuove leve del calcio parmigiano. A confermare che anche il settore giovanile sta inevitabilmente risentendo della difficile situazione, proprio il tecnico Hernan Crespo, più volte accreditato alla sostituzione di Donadoni sulla panchina della prima squadra:

“Il settore giovanile sta facendo sorridere la gente – dice l’argentino – , tutti però pensano a Parma-Udinese. Se è in difficoltà la prima squadra, pensate noi. Siamo allo sbando, è una situazione che fa male. Gente come Palmieri ci aiuta a tirare avanti. Noi proviamo ad andare avanti e aiutare le famiglie. Noi oggi abbiamo giocato perché i giardinieri ci hanno fatto i favori, ma non sappiamo se abbiamo i soldi per andare a giocare con la Sampdoria. Qui si brucia il lavoro di anni. Guardate Defrel e Mauri, sono passati dai nostri campi e non sono i soli. C’è un capitale umano da non sprecare. Non dobbiamo dimenticare dal primo magazziniere all’ultimo allenatore”.

Il presidente Manenti in questi giorni è stato più nel suo “fortino” in Slovenia, che a Collecchio. Crespo lamenta il fatto di non aver nemmeno avuto un colloquio con il nuovo patron, nonostante le criticità della Primavera e di tutto il settore giovanile del Parma siano tanti. Negli spogliatoi del centro sportivo, non c’è nemmeno l’acqua calda, e nel recente passato alcuni tesserati si sono ammalati dopo aver fatto una doccia fredda. Crespo è orgoglioso del proprio lavoro, ma non può non chiedersi come si sia potuti arrivare ad una situazione del genere e soprattutto, come si possa essere iscritta al campionato una società che non ha presentato garanzie relative alla possibilità di completare la stagione. Un segnale forte e chiaro alle istituzioni sportive:

“Noi siamo un mondo a parte, non abbiamo parlato con il presidente. Non abbiamo l’acqua per finire gli allenamenti, oggi facciamo le docce fredde e i ragazzi si sono già ammalati più volte. Noi continuiamo a lavorare finché potremo dare un’opportunità a questi ragazzi. Ci sono delle persone che vogliono guadagnarsi un futuro. Spero che si muovano le istituzioni, se no siamo messi male. Vediamo se il presidente continuerà a parlare o se ci penseranno le istituzioni. Se dovremo prendere le nostre macchine e portare i ragazzi in trasferta con i nostri soldi lo faremo. Ma lo stiamo già facendo. Scherzando ho detto a Renzo Ulivieri che al settore giovanile sto vivendo un’esperienza che vale cinque anni di serie A. Io ho visto costruire questo centro sportivo, mattone per mattone. E il primo gol qui l’ho segnato io. Sto male a vedere come sia messo tutto oggi. Onoreremo questo club sino in fondo, saranno le istituzioni a dirci stop. Come è stato possibile – conclude – iscrivere una squadra che non arriverà a fine campionato?”.

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ultimo aggiornamento: 21-02-2015


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