E’ la fine del primo tempo: Roma-Juventus è sullo 0-0. Ma sono i bianconeri ad aver destato le sensazioni migliori all’Olimpico. I giocatori stanno per entrare nel tunnel, il greco Kostas Manolas e il portiere Morgan De Sanctis iniziano a discutere sempre più animatamente. Si avvicinano pericolosamente, interviene il preparatore dei portieri Guido Nanni a dividerli.

Ma negli spogliatoi la discussione diventa litigio. Si sentono le urla. Fortunatamente non ci sono i piatti, altrimenti comincerebbero a volare anche quelli. Il motivo dell’alterco? La gestione del pallone in uscita. De Sanctis se l’era presa con Holebas; forse per difendere il connazionale, si è inserito poi Manolas – il migliore della Roma ieri sera – che ha battibeccato con il numero uno.

L’allenatore giallorosso, Rudi Garcia, davanti ai microfoni se l’è cavata con una battuta, non smentendo il litigio: “Significa che siamo ancora vivi”. Mettiamola così, va. Che sennò si potrebbe pensare a una Roma sull’orlo di una crisi di nervi, pericolosamente avvicinata dalle inseguitrici invece che pericolosamente vicina alla capolista.

Che non fosse una serata alla greca per la Lupa lo si è capito meglio nel secondo tempo. Torosidis, infatti, si è preso il secondo giallo, concedendo alla Juve la punizione da cui è nato il vantaggio di Tevez. Keita, l’autore della rete del pari, a fine match parlerà di una differenza di fiducia tra bianconeri e giallorossi. Oltre ai 9 punti. E forse a un pizzico di tranquillità in più.

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ultimo aggiornamento: 03-03-2015


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