Il presidente del Parma, Giampietro Manenti, è il protagonista di un’intervista rilasciata oggi al quotidiano ‘Libero’. Mentre la Guardia di Finanza sequestra altri documenti relativi al club emiliano presso le sedi di Lega Calcio e Figc, il patron gialloblu persevera con la sua linea mediatica improntata sulla tranquillità: “I soldi salva Parma? Certo che sono arrivati. Anzi, ci sono sempre stati. Stiamo studiando soluzioni per renderli disponibili”, dice Manenti. Oggi ci sarà la decisione definitiva del ‘palazzo’, che dovrà stabilire se il Parma potrà tornare in campo dopo aver annullato i match con Udinese e Genoa: servono soldi freschi per riaprire lo stadio Tardini e consentire il regolare svolgimento della prossima gara casalinga contro l’Atalanta, ma per ora non ci sono grosse novità.

Ad oggi le possibilità che si giochi sono al 50%, mentre il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, continua a ribadire che “Manenti non si rende conto della gravità della situazione”. L’alternativa è che il nuovo presidente gialloblu sia così sicuro dei fatti suoi, da rendere giustificatissimo il suo ottimismo. Fatto sta che nessuno ci metterebbe la mano sul fuoco, dopo le numerose promesse effettuate nelle scorse settimane e puntualmente mai mantenute. Dopo aver prelevato il Parma con solo un euro, nei giorni scorsi Manenti ha dichiarato di essere disposto a cederlo in caso ci fosse un acquirente serio. Oggi, invece, snocciola programmi ambiziosi, paragonandosi addirittura ad un illustre collega:

“Certo che ho intenzioni serie – continua Manenti a ‘Libero’ – , ma l’Italia sembra un manicomio! L’obiettivo primario? Tornare subito in A, ci piacerebbe tenere Donadoni ma non è un tecnico da Serie B. A chi mi ispiro? A Perez del Real Madrid”.

L’Italia sarà pure un manicomio, ma a quanto pare Manenti ha anche i suoi guai: nei giorni scorsi si è visto mettere sotto fermo amministrativo la propria vettura per non aver pagato delle multe. Diciamo che il personaggio sin qui si è rivelato abbastanza “singolare” e in un momento nel quale non si sa nemmeno da quale categoria il Parma sarà costretto a ripartire, l’imprenditore fa già i piani per la prossima stagione dando per scontata la retrocessione “solo” in serie B:

“Insieme ai miei collaboratori stiamo ragionando su tutto. L’allenatore? Ci piacerebbe tenere Donadoni ma non è un tecnico da B. Stiamo facendo varie ipotesi sul possibile sostituto. L’obiettivo primario? Tornare immediatamente in Serie A. Il Parma mi è costato un euro? Ma quale euro. Ma non posso rivelare quanto ho speso”.

Nel corso dell’intervista, Manenti ha anche rivelato di avere avuto un passato da allenatore con buoni risultati:

“18 anni nelle categorie dilettanti. Il modulo che prediligo è il 3-4-3. Se ho vinto molto? Abbastanza”.

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interviste Parma presidenti e dirigenti

ultimo aggiornamento: 06-03-2015


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