Minacce di morte e due proiettili in una busta. Il destinatario è il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti. La lettera è stata spedita nella sede di Torre del Grifo della Società etnea, che ha denunciato il fatto alla polizia di Stato. La missiva, in realtà, è stata ricevuta qualche settimana fa, ma la notizia si è appresa soltanto oggi.

Sui muri della città di Catania – squadra che rischia la retrocessione in Lega Pro a un solo anno da quella in serie B – sono apparse ultimamente molte scritte contro la dirigenza rosso-azzurra. La Curva Nord, cuore del tifo etneo, sta a più riprese chiedendo a Pulvirenti di vendere la Società: “Troppi silenzi, troppa irresponsabilità. Troppa incertezza sul futuro. Questa proprietà non ci rappresenta più. Il suo unico dovere è salvare il Catania e poi metterlo in vendita”.

Non ci sono al momento collegamenti diretti tra il comunicato contro Pulvirenti e i proiettili inviati in sede. Ma il clima è molto teso in città. Il Catania si trova al terzultimo posto in classifica, in piena lotta per non retrocedere. I tifosi temono che, con la retrocessione, il sodalizio possa andare incontro anche al fallimento economico.

Sotto accusa c’è anche l’amministratore delegato Pablo Cosentino, verso cui non si è mai instaurato un buon rapporto. Nell’occhio del ciclone anche il preparatore atletico Giampiero Ventrone e il presidente della Gea Alessandro Moggi. A ottobre, gli ultras avevano tentato di intervenire durante una conferenza stampa del presidente. Come dire che il rapporto si è logorato nei mesi, ma che già a inizio stagione non era idilliaco.

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ultimo aggiornamento: 24-03-2015


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