Nuove grane per il Parma: il procuratore federale Stefano Palazzi, in seguito ad una segnalazione della Co.Vi.So.C, ha deferito Giampietro Manenti e Pietro Leonardi in qualità di legali rappresentanti pro-tempore della società. Ora, c’è il rischio che oltre ai punti sin qui sottratti al club ducale (3) vene possano essere degli altri, rendendo – se possibile – ancora più deficitaria la classifica della squadra di Roberto Donadoni, ormai condannata alla serie B. Il provvedimento di Palazzi, si legge nel comunicato della Procura Federale, si è reso necessario “per non aver documentato agli organi federali competenti l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014, nei termini stabiliti dalla normativa federale” e “per non aver documentato agli Organi federali competenti l’avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014, nei termini stabiliti dalla normativa federale”.

Oltre a Manenti – ora in carcere – e Leonardi – dimessosi ormai da settimane – è stata deferita anche la società del Parma per responsabilità diretta. Una situazione che rimane dunque molto calda, anche se rispetto alle settimane scorse, giocatori e dipendenti in genere vedono la luce in fondo al tunnel: i curatori fallimentari, subito dopo la nomina da parte del tribunale, si sono messi al lavoro per fare chiarezza sui conti. Inoltre, continuano le trattative per la cessione della società, delle quali si stanno interessando, tra gli altri, il sindaco Federico Pizzarotti e il presidente federale Carlo Tavecchio.

Il calciatore del Parma, Gobbi, uno dei senatori dello spogliatoio gialloblu, ieri ha detto la sua sul momento della squadra e della società mostrandosi in conferenza stampa abbastanza fiducioso:

“Domani dal consiglio federale ci aspettiamo buone notizie per il futuro del calcio italiano, Tavecchio ci ha detto del fondo canadese interessato al Parma, indicandone anche il nome. Noi tutti vogliamo la salvezza del Parma, per quanto mi riguarda e ci riguarda siamo a disposizione dei curatori per rinegoziare il nostro credito. I curatori fallimentari ci hanno detto che a noi verranno pagati due mesi e dieci giorni: dal 20 marzo al 31 maggio, quando si giocherà l’ultima partita di campionato. Abbiamo passato dei momenti molto difficili: i nostri pensieri erano principalmente rivolti a situazioni extra calcistiche. Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a livello contrattuale per favorire il futuro del Parma. Io mi sento tradito da chi ha amministrato questa realtà: è stata una delusione enorme, anche a livello umano. Spero che le indagini abbiano esito positivo perché chi ha portato la società allo sfascio completo, deve pagare. La Serie B? Penso che molti dei calciatori presenti in questa rosa accetterebbero di scendere di categoria. Io sarei disponibile. Sono in scadenza di contratto: mi libererò e valuterò quelle che saranno le proposte”.

Alla vigilia del consiglio federale, il presidente Carlo Tavecchio ha ieri fatto il punto sulle trattative per il passaggio di consegne della società parmense. Prima di essere arrestato, Manenti aveva trattato con l’immobiliarista Proto, ma alla fine non se n’è fatto nulla. Ora, l’acquirente più accreditato è un fondo americano:

“Parma ha fatto da detonatore a un sistema che dev’essere migliorato – ha sottolineato il presidente Figc -. Il debito sportivo della società emiliana è un debito federale che può essere negoziato. Ma chi può negoziarlo sono i beneficiari, non la Figc. La maggior parte è relativo a stipendi, erario e Inps: il Siena, per esempio, concordò al 35%. Le percentuali in gioco sono, più o meno, quelle. I prossimi proprietari del Parma? Non c’è solo un fondo canadese. Ci sono anche altri imprenditori che si sono informati. Al centro del discorso c’è il debito sportivo. Il fondo vuole che ci siano anche businessmen locali che diano solidarietà all’intervento. Un’importante studio legale di Roma sta lavorando sulla questione. Mi sono visto con Giuseppe Corrado. E’ l’amministratore delegato di ‘The Space’. E’ venuto da me dicendo che intendeva occuparsi di quella che era la sua città. Ora la palla passa ai curatori. Con un accomodamento dei debiti federali credo che sia possibile vedere il Parma in serie B l’anno prossimo”.

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ultimo aggiornamento: 26-03-2015


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Rassegna stampa 26 marzo 2015: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport