Dopo tre anni di latitanza si è consegnato alle autorità italiane Hristiyan Ilievski, lo “zingaro” su cui pendeva un mandato di cattura internazionale. L’uomo è stato arrestato oggi all’aeroporto di Orio al Serio dove è arrivato con un volo WizzAir da Skopje. In questo lungo periodo è stato nascosto nella suo paese d’origine, la svolta di oggi è arrivata dopo una lunga trattativa tra la Procura di Cremona e il suo avvocato. Se è tornato in Italia è ovvio che non lo abbia fatto solo per scontare una pena, il macedone è intenzionato a parlare, a raccontare la sua versione dei fatti.

La sua figura è fondamentale all’interno dell’inchiesta che ha scosso il calcio italiano due anni fa. Era il capo della cosiddetta “banda degli zingari”, quelli che avevano il compito di agganciare i calciatori per poi provare a combinare le partite. Chi garantiva il successo di una combine incassava dai 50 ai 200 mila euro, a seconda dell’importanza della partita. Se il risultato previsto non si verificava allora i calciatori coinvolti erano costretti a restituire la cifra che avevano ricevuto come acconto. Negli anni finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Cremona la figura di Ilievski è emersa più volte, è stato avvistato in molti ritiri di squadre lungo tutta la penisola.

Anche se lo stesso Ilievski, in un’intervista molto chiacchierata concessa a Repubblica, aveva in qualche modo provato a ridimensionare il suo ruolo, descrivendosi come un semplice procacciatore di informazioni. In pratica le sue conoscenze nel mondo del calcio servivano a raccogliere notizie su eventuali partite dal risultato falsato per altre ragioni, magari per un classico biscotto di fine stagione. Una teoria che però non ha mai convinto gli inquirenti. Di sicuro le sue rivelazioni potrebbero aprire nuovi scenari e confermarne di vecchi.

Preso in consegna dalla Polizia, che lo ha prelevato dall’aereo che lo aveva condotto in Italia, è stato condotto al carcere di Cremona, probabilmente dopo una visita medica per un problema alla spalla (come si può vedere anche nel video). Domani è atteso dall’interrogatorio di garanzia del gip Guido Salvini, poi la palla passerà al procuratore Roberto Di Martino che spera di poter finalmente incastrare i tasselli mancanti di un’inchiesta che ha sollevato un gran polverone, con squalifiche e arresti, ma che non manca di numerose zone d’ombra.

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ultimo aggiornamento: 27-04-2015


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