Reggina, Venezia e Varese salutano il calcio professionista. È scaduto ieri il termine per presentare le fidejussioni richieste, data che nessuna delle tre è stata in grado di rispettare. Se il Varese era in qualche modo già rassegnato da tempo a questo triste epilogo, al contrario Reggina e Venezia hanno lavorato febbrilmente fino alla fine per provare a trovare una soluzione a questa difficile situazione, non riuscendovi. La notizia è stata comunicata da tutte attraverso il sito ufficiale, seppur con toni molto diversi.

La Reggina aveva debuttato in Serie a nel 1999, poi era riuscita a mettere in fila nove partecipazioni in dieci anni nella massima serie. Il club amaranto scrive di aver cercato incessantemente nuovi investitori sia all’esterno che in Italia, senza successo, e attacca chi per mancanza di coraggio non ha fatto il passo in avanti decisivo:

Dopo trent’anni di straordinari successi, oggi non siamo stati nelle condizioni di perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato. In tutti questi mesi abbiamo cercato in Italia e all’estero, tra critiche poco sensibili al futuro della squadra, di fornire nuova linfa agli assetti societari. Abbiamo contattato, abbiamo discusso con molte persone – Mimmo Pratico’ ed altri professionisti del territorio che ringraziamo per la disponibilità all’ascolto nei confronti della Reggina e della città – senza riuscire a varare una compagine sul piano sportivo in grado di affrontare con assoluta tranquillità il prossimo campionato. Forse più coraggio e qualche sacrificio da parte di altri imprenditori avrebbero potuto evitare questo amaro epilogo per il club.

È glorioso anche il passato del Venezia, gli arancioneroverdi hanno giocato 12 volte il campionato di Serie A, l’ultima nel 2001/2002, e possono vantare anche una Coppa Italia, vinta nel 1940/1941, in bacheca. Anche in questo caso è naufragata la trattativa per trovare nuovi investitori, non è arrivata nessuna offerta per rilevare la società, come spiegato nel comunicato:

Il comunicato diramato ieri dall’Avvocato Baratella ha posto fine al percorso sportivo dell’F.B.C. Unione Venezia.
L’amarezza di dirigenti e dipendenti è tanta. Fino all’ultimo abbiamo lavorato incessantemente producendo tutti gli incartamenti necessari per evitare questo triste epilogo pur consapevoli che i tempi tecnici per la cessione della società fossero strettissimi.
La società non presenterà ricorso poiché ad oggi non sono stati posti in essere i pagamenti necessari a sanare le carenze patrimoniali del club.
Dopo la ratifica della non iscrizione da parte del Consiglio Federale del 17 luglio 2015, il sindaco della Città di Venezia Luigi Brugnaro, potrà avvalersi dell’art. 52 comma 10 del regolamento FIGC richiedendo l’iscrizione di una nuova società al campionato di Serie D.
Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a portare a termine questa stagione sportiva fra mille difficoltà. Grazie a calciatori e staff tecnico, che hanno lottato sul campo per onorare i colori arancioneroverdi. Ma soprattutto grazie ai tifosi, che hanno gioito e sofferto assieme a noi in questi anni e che non ci hanno mai fatto mancare il loro affetto e supporto.

Sono infine 7 le partecipazioni alla Serie A del Varese, forse il club che più era rassegnato a dover salutare il calcio professionistico. Il messaggio della società è scarno, viene annunciato che non sarà presentato ricorso per la mancata iscrizione:

A.S. Varese 1910 comunica ufficialmente di non aver prodotto la documentazione necessaria da presentare alla Co.Vi.So.C come ricorso alla mancata ammissione al campionato di Lega Pro per la stagione 2015-2016.

In tutti e tre i casi adesso spetterà ai sindaci decidere se appellarsi all’articolo 52 comma 10 del regolamente Figc per chiedere che i club possano ripartire iscrivendosi alla Serie D o all’Eccellenza.

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ultimo aggiornamento: 15-07-2015


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