Antonino Pulvirenti torna a parlare a distanza di alcune settimane dallo scandalo che ha travolto in primis la sua figura, ma in generale il Catania e le altre squadre coinvolte nella presunta compravendita di partite. Proprio oggi, il patron rossoazzurro ha annunciato che il club sarà ceduto e che per garantire la massima trasparenza, la trattativa avverrà in diretta streaming. Così come avviene oramai sempre più spesso in politica, sarà uno streaming web a testimoniare che le operazioni siano avvenute con tutti i crismi della regolarità.

L’appuntamento è per giovedì prossimo alle 10: il Catania dovrebbe trasferirsi nelle mani di una cordata di imprenditori che incontrerà lo stesso Pulvirenti.

“Giovedì, alle 10, a Torre del Grifo, riceverò una cordata di imprenditori e il nostro incontro andrà in diretta sul web – dice Pulvirenti in conferenza stampa -. È una questione pubblica, che riguarda tutta la città, quindi è giusto che si assista alla trattativa”.

Ovviamente, le domande dei giornalisti si sono trasferite molto presto sul versante calcioscommesse: il presidente del Catania, pur avendo sempre negato di aver scommesso su partite, lo scorso 23 giugno è stato arrestato assieme ad altre sei persone con l’accusa di aver sostanzialmente comprato partite che garantissero la salvezza del Catania. È stato lo stesso Pulvirenti, durante l’interrogatorio, ad ammettere le proprie responsabilità, ma oggi fa alcune precisazioni:

“Ero stato minacciato di morte pesantemente, non ero sereno ed ho agito sbagliando. Le intercettazioni – continua – , comunque, danno spazio a molti dubbi: quello che è stato detto è che con una somma si poteva ottenere un determinato risultato. Due partite, quelle con Varese e Trapani, sono state pagate, ma non ci siano coinvolgimenti dei giocatori. In altre due occasioni, invece, nelle gare contro Ternana e Latina, sono stato truffato”.

Presto ci sarà il processo sportivo, che nel giro di pochi giorni sentenzierà sull’accaduto: la Procura federale deve fare in fretta per garantire l’inizio regolare dei campionati. Da questo punto di vista, il patron catanese sa di rischiare una stangata, ma non crede ad una radiazione:

“Per questo, per quanto riguarda la pena della giustizia sportiva, reputo che la radiazione sarebbe eccessiva”.

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ultimo aggiornamento: 20-07-2015


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