La Uefa si è espressa sul caso della svastica che era comparsa sul prato di Spalato nel corso del primo tempo della sfida di qualificazione tra Croazia e Italia. L’immagine era molto chiara con le inquadrature dall’alto, quelle televisive, ed era diventata sempre più nitida con il passare dei minuti, fino a quando degli inservienti non l’hanno rimossa durante l’intervallo. La federazione italiana presentò immediatamente ricorso al termine di una partita che si era conclusa con un pareggio per 1-1. Era il 12 giugno, oggi, a un mese e mezzo di distanza, la Uefa ha comunicato la sanzione inflitta ai croati. La notizia è stata data dalla stessa federazione che descritto la pena come la più grave mai comminata al calcio croato.

La squadra allenata da Kovac è stata punita con un punto di penalizzazione in classifica, scende così a quota 13 ma resta prima nel Gruppo H, con una lunghezza di vantaggio sull’Italia ferma a 12. La Croazia dovrà anche pagare 100 mila euro di multa e soprattutto giocare le prossime due partite casalinghe senza pubblico, sanzione che si traduce anche in ulteriori perdite da un punto di vista economico. Inoltre non potrà più giocare a Spalato nel restanti partite di qualificazione. Evidentemente non sono bastate le scuse della federazione all’indomani dell’increscioso episodio, l’organismo che governa il calcio continentale ha voluto comunque usare il pugno duro. Non sarebbe potuto essere altrimenti visto l’impegno che la Uefa profonde nella lotta al razzismo con la sua campagna “No to Racism”.

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ultimo aggiornamento: 23-07-2015


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