Si terranno domenica 27 settembre le elezioni che rinnoveranno il parlamento della Catalogna, un appuntamento molto atteso in tutta la Spagna. Un risultato molto favorevole agli indipendentisti potrebbe aprire scenari rivoluzionari per il paese iberico, ma anche per la stessa Unione Europea. Il partito Junts pel Sì, quello del presidente Mas, è dato dagli ultimi sondaggi al 41%, una percentuale molto vicina a quella che gli garantirebbe la maggioranza assoluta del parlamento. La loro campagna elettorale è stata interamente fondata sull’indipendenza della regione, sulla scia del sondaggio dello scorso anno che vide trionfare il Sì con l’80% delle preferenze.

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L’indipendenza della Catalogna avrebbe pesanti ripercussioni anche nel mondo del calcio, si porrebbe ad esempio la questione dell’iscrizione alla federazione spagnola (RFEF) dei club catalani. In pratica Barcellona, Espanyol e tutti gli altri rischierebbero di non poter prendere parte ai campionati nazionali. Dovremmo quindi abituarci ad una Liga senza Clasico, con i blaugrana costretti a ridimensionarsi e a combattere nel campionato catalano. Per molti una soluzione del genere è inimmaginabile, per altri questi scenari vengono dipinti solo per intimorire i catalani, amanti del calcio, nei giorni che precedono il voto.

Javier Tebas, presidente della LFP, è stato categorico: la legge vieta a club di altri stati di iscriversi alla Liga, gli unici autorizzati a farlo sono quelli di Andorra. Tebas si dice anche sicuro che mai la Catalogna si separerà dalla Spagna, ma questo è un altro discorso. C’è poi il futuro tratteggiato dal presidente del consiglio superiore dello sport Miguel Cardenal che fa notare come gli introiti dei diritti TV siano una voce importantissima nel bilancio del Barcellona. Senza di questi la squadra si ritroverebbe a dover lottare evidentemente per altri obbiettivi, affidandosi alla “cantera”, aspirando ad essere una sorta di Ajax catalano.

L’allenatore del Barça, Luis Enrique, è stato interrogato sulla questione. La sua risposta alla domanda “credi sia possibile una scissione dalla Spagna?” ha risposto con fatalismo: “Nel mondo in cui viviamo tutto è possibile, non solo l’indipendenza della Catalogna”. Di sicuro più interessato alla vicenda è Pep Guardiola, l’allenatore del Bayern Monaco è un sostenitore degli indipendentisti, in una recente intervista ha dichiarato: “La separazione prima o poi avverrà, non c’è altra strada, è sarà meglio per la Catalogna ma anche per la Spagna”. Domenica sarà una giornata cruciale che potrà ridefinire il futuro della Spagna, non solo sportivo.

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ultimo aggiornamento: 23-09-2015


Rassegna stampa 23 settembre 2015: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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