In casa Milan si lavora per il futuro societario, ma si segue con attenzione anche quanto sta accadendo nello spogliatoio rossonero. Con quattro sconfitte in sette partite, Sinisa Mihajlovic sta facendo peggio del predecessore, Filippo Inzaghi, e l’umore della piazza, oltre che della dirigenza, non è propriamente alto. In estate si è speso tanto sul mercato e si è scelto il tecnico serbo poiché era considerato un sergente di ferro che per giunta faceva giocare bene le proprie squadre. Il Milan di Mihajlovic, però, è invece una squadra molto vulnerabile in difesa e fragile a livello mentale. Il gruppo si scioglie alle prime difficoltà e nonostante la curva individui in Galliani il principale colpevole, per ora l’amministratore delegato è al sicuro.

In prospettiva giugno si pensa a Fabio Paratici della Juventus, ma al momento la priorità è la panchina. Considerato che il Milan ha già sotto contratto tre allenatori: Mihajlovic, appunto, ma anche Inzaghi e Seedorf, se la situazione dovesse precipitare si tenterà molto probabilmente una soluzione interna. Secondo quanto scrive oggi il ‘Corriere dello Sport’, il tecnico della primavera Cristian Brocchi sarebbe il principale indiziato, con Marcello Lippi a fare da direttore tecnico. In alternativa, potrebbe tornare Mauro Tassotti, attualmente posto a capo degli osservatori del Milan. Più indietro Roberto Donadoni, uno che per sua stessa ammissione è ormai lontano da Milanello da molti anni e che non capisce ancora di quali mali soffrano i rossoneri.

Il pallino di Berlusconi è Vincenzo Montella, ma l’ex tecnico viola è ancora sotto contratto con la Fiorentina e per liberarlo bisognerebbe pagare 5 milioni di euro per la clausola rescissoria. Poco accreditate, al momento, le candidature di Mazzarri e Spalletti, mentre di un possibile ritorno di Seedorf o Inzaghi, come dicevamo già sotto contratto, non se ne parla nemmeno.

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ultimo aggiornamento: 07-10-2015


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