Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intercettato dalla trasmissione ‘Le Iene’ dopo l’insulto razzista nei confronti di Mandzukic. Davanti alla ‘iena’ Nicolò De Devitiis, ‘capitan futuro’ ha chiesto scusa in generale a chiunque si sia sentito offeso dalla frase “zingaro di m…”, anche se il nome dell’avversario non lo cita: “Sono stato beccato da una telecamera mentre dicevo una frase che dovevo evitare di dire. Non è la prima volta che si dicono queste cose – sottolinea – e ogni tanto capita in campo. Mi dispiace per chi si sente offeso per quella frase”.

In questi giorni, soprattutto dopo la lite Sarri-Mancini, si è parlato tanto di cosa debba rimanere sul terreno di gioco e cosa invece dovrebbe diventare di dominio pubblico. Quanto all’episodio reciproco, pur rimanendo qualcosa da condannare in ogni caso, gli addetti ai lavori lo annoverano quasi all’unanimità nel primo filone:

“Il calcio in quei 90 minuti livella un po’ tutti verso il basso – continua – , non è una giustificazione. Cosa è successo con Mandzukic? L’avete visto. Insomma, evitiamo di dirle o, come ha detto il mister (Spalletti, ndr), copriamo la bocca”.

Probabilmente, in questo aspetto, De Rossi dovrebbe andare a lezione da Antonio Cassano, uno che quando si trova sul terreno di gioco, suole mettersi la mano davanti alla bocca prima di pronunciare qualcosa: “Cassano è cintura nera di mano davanti”, conclude il centrocampista della Roma.

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ultimo aggiornamento: 26-01-2016