Christian Brocchi si è presentato alla stampa e ai tifosi in qualità di nuovo allenatore del Milan. Promosso dalla squadra Primavera, Brocchi ha sostenuto ieri il suo primo allenamento presso il campo principale di Milanello, mentre oggi ha risposto pazientemente alle tante domande dei giornalisti affiancato dall’amministratore delegato Adriano Galliani. Il dirigente rossonero ha sin da subito puntualizzato che, comunque vada a finire, Brocchi rimarrà al Milan anche il prossimo anno. In quale ruolo, ovviamente, dipenderà dai risultati:

“La decisione è maturata come sempre dopo una dialettica con il presidente. Poi quando prendiamo una decisione è una sola. La società ha scelta questa linea, non c’è da aggiungere oltre. Abbiamo identificato in Brocchi la persona che può dare una scossa e far migliorare il gioco di questa squadra. Sinisa ha fatto un buon lavoro, ha ottenuto buoni risultati: siamo sesti e in finale di Coppa, ma in questo momento abbiamo pensato ci fosse bisogno di qualcosa di diverso. Il contratto? Siamo praticamente certi che Brocchi sarà l’allenatore del Milan anche l’anno prossimo, ma se non dovesse succedere rimarrà nei quadri nel Milan, come allenatore della Primavera”.

A disposizione, dunque, il giovane tecnico avrà solo sette partite, sei di campionato e la finale di Coppa Italia, per convincere il patron Silvio Berlusconi a lasciarlo sulla panchina della prima squadra del Milan. In caso contrario, sarà nuovamente “retrocesso” in Primavera:

“Voglio portare e proseguire nella cultura del lavoro – esordisce Brocchi in conferenza stampa – . Questo gruppo ha lavorato tanto e bene in questa stagione, è un gruppo che si impegna: va dato atto a Sinisa e al suo staff. Voglio portare le mie metodologie di lavoro, che magari è differente da quella degli altri, non è per forza migliore ma è differente”.

Ovviamente, Brocchi chiede pazienza: il lavoro che si fa con gli Under 19 non può essere lo stesso in una prima squadra, ma di sicuro non stravolgerà il proprio credo:

“Non è semplice fare tutto in pochi giorni. Un cambio è qualcosa che ti segna, ti dà da pensare. Cambiare le persone ti porta ad essere più o meno triste. L’impatto è stato buono, anche non sono una persona nuova per Milanello. Sul campo sto cercando di trasmettere i miei pensieri e sto cercando di spiegare loro perché ci alleniamo così. Modulo? Ho sempre giocato con difesa a 4 e col centrocampo a 3. Nel tridente offensivo ci sono varie possibilità. Mi piace giocare col trequartista, ora bisogna capire e trovare gli interpreti che abbiamo in rosa”.

Galliani ha già detto che mal che vada, Brocchi tornerà in Primavera, rimanendo dunque al Milan anche la prossima stagione. C’è comunque il rischio che a certi livelli il nuovo tecnico si bruci in poco più di un mese…

“In questi mesi questo verbo è stato usato in maniera esponenziali. Non è questo, è questione di giocarsi un’opportunità. Un rischio esiste. Ma uno deve avere l’umiltà di capire che se le cose non dovessero andare bene bisognerà ripartire senza il pensiero di dire: ‘ho allenato il Milan e non è andata bene’. Non è questo il pensiero. Sono qui, mi gioco questa grande possibilità, con umiltà e con lo spirito che avevo da giocatore. Non ho paura, sono tranquillo, so cosa posso fare. So che non sarò bravo al 100% e non posso dire che vinceremo 7 partite su 7, ma darò il 110%, come tutti”.

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ultimo aggiornamento: 13-04-2016


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