Michel Platini ottiene uno sconto di pena dal Tas di Losanna, ma niente assoluzione: la squalifica passa dai 6 ai 4 anni e ora sarà costretto a dimettersi dalla carica di Presidente dell’Uefa. L’ultimo grado di giudizio, dunque, alleggerisce la squalifica inflittagli dalla Fifa nell’ambito dell’inchiesta per la consulenza da 2 milioni di franchi svizzeri pagata da Blatter nel 2011 per un lavoro svolto diversi anni prima. Dopo la squalifica a 6 anni del secondo grado (in primo grado gli anni erano addirittura 8), nei giorni scorsi lo stesso Comitato Etico della Fifa aveva fatto cadere le accuse di corruzione e falso, ma ciò non è bastato a fargli ottenere l’assoluzione in cui tanto sperava.

Michel Platini si è sempre dichiarato innocente, nonostante secondo l’accusa il pagamento per le consulenze effettuate tra il 1998 e il 2002 sia stato effettuato solo nel 2011 e senza alcun contratto scritto. Il Tas ha dunque solo accorciato la squalifica di altri due anni, ragion per cui gli avvocati dell’ex numero 10 della Juventus non hanno potuto fare altro che annunciare le dimissioni. Nei prossimi giorni, dunque, Platini lascerà la carica di Presidente Uefa che ricopriva dal 2007:

“La sospensione di Platini è stata diminuita da 6 a 4 anni – fa sapere il Tas – , la multa di 80.000 franchi svizzera diventa di 60.000 mila. Platini si era appellato per vedere la squalifica azzerata”.

Il panel che ha studiato l’arbitrato era composto da un italiano (Luigi Fumagalli), un francese (Jan Paulsson) e un belga (Bernard Hanotiau).

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ultimo aggiornamento: 09-05-2016


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