Antonio Conte si presenta alla stampa e ai nuovi tifosi del Chelsea. L’ex commissario tecnico della nazionale italiana, sta lavorando da solo due giorni con i nuovi calciatori, ma è già sicuro di sé e convinto di poter far bene. Ottimo anche l’impatto con i giornalisti inglesi: seppur con una pronuncia ancora migliorabile, il nuovo manager dei ‘Blues’ parla fluentemente la nuova lingua e risponde senza problemi a tutte le domande dei presenti in sala. Prima, però, un breve monologo per salutare il nuovo Paese e dare le sue prime impressioni da allenatore del Chelsea.

“Buon pomeriggio a tutti – esordisce Conte – , è un grande piacere per me essere qui, sono molto contento. Ho lavorato molto per arrivare qui e sono molto emozionato per questo nuovo inizio al Chelsea, è un nuovo capitolo per me, per la mia carriera e per la mia famiglia. Arrivo nel campionato più bello e difficile del mondo, perché ci sono 6/7 squadre che possono vincere il titolo, per me è un grande orgoglio essere l’allenatore di un club grande come il Chelsea”.

Alla prima domanda, Conte si scusa subito per il suo inglese e promette di migliorare nelle prossime settimane. Il punto di partenza è comunque ottimo. Per certi versi sorprendente, se non si conoscesse il tecnico leccese e la sua cura maniacale per i dettagli.

“Mi scuso per il mio inglese, ma sto studiando la lingua con grande impegno e presto migliorerò. In questi due giorni ho visto grande motivazione nei miei giocatori e sono molto contento perché è importantissimo”.

Terry ha prolungato il contratto, sarà l’anello di congiunzione tra l’allenatore e il club, ma sarà importante anche come calciatore.

“Terry ha firmato un contratto come giocatore, è il capitano di questa squadra e non vedo l’ora di parlare con lui perché lui conosce bene l’ambiente. Per me è importante come lo sono anche gli altri giocatori, tutti sanno che è il campo che comanda. Se uno merita di giocare con me gioca. Se resterà il capitano? Certo, il capitano è lui e sarà sempre lui”.

Dopo la brutta stagione passata, il Chelsea dunque riparte da zero e riparte da Conte, che non snaturerà il proprio credo, ma lo adatterà ai giocatori che gli saranno messi a disposizione.

“Ogni allenatore ha la propria idea di calcio – continua – e io voglio trasmettere la mia ai giocatori. Bisogna lavorare sotto diversi aspetti, tattica, preparazione, ma anche l’aspetto mentale è importante per superare le difficoltà che incontreremo durante la stagione. E’ importante che i giocatori siano disponibili e in questi giorni ho capito che i miei giocatori lo sono; sono pronti a lottare, a giocare un buon calcio e a trasmettere la nostra passione ai tifosi. Questa è la cosa più importante, più di vincere o perdere. Difesa a tre? Di solito quando arrivo un club cerco di trovare le giuste posizioni per i giocatori e quando ero in Italia mi piaceva dire che l’allenatore è come un sarto. Deve cucire il miglior vestito con la stoffa a disposizione, quindi in base alle caratteristiche dei giocatori deciderò. Ho già cambiato sistema di gioco in corso nella mia carriera. Ma tre o quattro difensori non è importante, l’importante è lo spirito. La missione più difficile della mia carriera? Non so se sarà la più difficile, so che quando sono arrivato alla Juventus la squadra veniva da due settimi posti e poi abbiamo costruito qualcosa di fantastico vincendo tre titoli consecutivi. Anche l’esperienza con la Nazionale è stata fantastica ma molto difficile, c’è una grande pressione perché tutto il Pease ti segue. Credo comunque che per me sia il momento giusto per arrivare in Inghilterra, mi piace mettermi alla prova con queste sfide e sono sicuro che tutti insieme potremo toglierci grandi soddisfazioni”.

Il messaggio ai nuovi giocatori è chiaro, lo ha già ribadito nei giorni scorsi: lavoro, lavoro e ancora lavoro.

“La cosa più importante è che io sono un lavoratore e conosco solo la strada del lavoro per vincere e per tornare a competere molto presto con i migliori. Io conosco solo il verbo lavorare, ma sono contento perché in questi due giorni ho visto grande impegno nei giocatori. Passionale a bordo campo? Io sono così, ho una grande passione per il calcio, per la mia squadra, per il mio lavoro. Adoro stare con i miei giocatori, lavorare con loro, vincere insieme e anche perdere, magari non troppo. Voglio trasferire la mia passione ai giocatori e ai tifosi, perché io soffro durante la partita e voglio che i miei giocatori lo sappiano, perché lavoriamo duro tutta la settimana e quando le cose non vanno io soffro”.

Quanto al mercato, le decisioni sono prese in sinergia con la società, ma con la stampa Conte non ne vuole nemmeno parlare:

“Di mercato preferisco parlare solo con il club, per decidere insieme quali giocatori sono adatti alla nostra idea di calcio. Non basta comprare un campione, dobbiamo trovare giocatori che sposano la nostra filosofia. Non mi piace fare nomi, non voglio parlare di giocatori di altri perché non mi piace quando parlano dei miei giocatori”

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ultimo aggiornamento: 14-07-2016


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