Tutti gli appassionati di calcio (e non solo) ricorderanno bene il dramma vissuto dal francese Eric Abidal. Nel 2011 al difensore in forza al Barcellona venne diagnosticato un cancro al fegato e nel 2012 venne nuovamente operato per sottoporsi ad un trapianto. Abidal raccontò la sua storia, spiegando che era stato suo cugino Gerard a salvargli la vita, offrendosi come donatore. Oggi il sito spagnolo El Confidencial ha però raccontato una storia diversa, che poco c’entra con la generosità di un familiare.

Sul sito spagnolo è infatti stata riportata una presunta indiscrezione, in base alla quale l’organo non venne donato, bensì acquistato con l’aiuto del Barcellona. In mano alla polizia sarebbero infatti finite quattro telefonate intercettate dell’ex presidente blaugrana Sandro Rosell, in stato di arresto dal maggio 2017 perché coinvolto in un’inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco, associazione a delinquere e appropriazione indebita.

I fatti riportati da El Confidencial non sono nuovi però alla giustizia spagnola che, effettivamente, lo scorso anno aprì un’inchiesta per fare luce sulla vicenda. Il Tribunale Superiore di Giustizia di Catalogna aveva ricevuto una segnalazione ma, dopo approfondite verifiche, ha archiviato la vicenda il 18 aprile scorso, perché non fu ravvisato “nulla di punibile per come sono stati descritti i fatti“.

Anche il Barcellona ha smentito subito la notizia: “Dopo le informazioni pubblicate oggi in relazione al trapianto effettuato su Eric Abidal, l’FC Barcelona – si legge in una nota – nega categoricamente ogni irregolarità. L’onore di Abidal e della fondazione che ha creato dopo il suo trapianto non può essere messo in dubbio“.

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ultimo aggiornamento: 04-07-2018


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