Il tribunale nazionale della Figc ha dichiarato l’improcedibilità nei confronti del Chievo Verona per la vicenda relativa alle plusvalenze fittizie. A fermare tutto un vizio di forma: gli atti sono stati pertanto restituiti alla Procura Federale. Il Chievo, dunque, evita (almeno per ora) la retrocessione in Serie B: la Procura Federale di Giuseppe Pecoraro aveva chiesto 15 punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2017-2018, con conseguente discesa tra i cadetti. La Procura deve ora istituire un nuovo procedimento, a meno che non venga accolto l’appello da parte dell’accusa. Se il procedimento dovesse ricominciare veramente da capo, occorreranno nuovi deferimenti, a patto che lo stesso si celebri entro 90 giorni dai primi, avvenuti lo scorso 25 giugno. Allora, con i campionati iniziati, anche se Pecoraro e il suo pool dovessero convincere il Tribunale della necessità di sanzionare il Chievo, non potrà essere richiesta la retrocessione.

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Insomma, per un vizio di forma il club veneto è salvo: secondo i giudici sportivi di primo grado, il presidente Campedelli doveva essere ascoltato prima del processo, quando ne ha fatto richiesta, ma la Procura non lo ha mai convocato. Condannato, invece, il Cesena, che dovrà ripartire dalla Serie D con penalizzazione di 15 punti.

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ultimo aggiornamento: 25-07-2018


Parma e Chievo rischiano la retrocessione. Le richieste della Procura

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