Dopo quasi un anno e mezzo di rapporto al limite con Antonio Conte, Fabio Quagliarella ha rotto gli indugi e non mette più alcun veto sull’ipotesi di abbandonare il carrozzone Juventus. L’attaccante di Castellammare di Stabia non è mai stato nelle grazie del tecnico bianconero, pur centrando alcune reti fondamentali nell’economia di quanto prodotto dalla Vecchia Signora nelle ultime due stagioni.

Eppure, è sempre stato lui a non voler sentir parlare di cambio di maglia (salvo quella contraddittoria intervista rilasciata al settimanale Chi nella quale parlò di interesse per il gioco di Zeman…) per lo meno fino a sabato scorso, notte del discusso pareggio interno della Juve contro il Genoa. Anche in quella circostanza, come da copione stagionale, l’ex attaccante tra le altre di Napoli, Sampdoria e Udinese è stato sostituito a gara in corso: mai quest’anno Quagliarella ha giocato 90 minuti interi, impiegato sovente dalla panchina e sempre sostituito quando impiegato da titolare. Per lui, questa volta, la misura è colma. Anche a fronte della consapevolezza che questa volta sul mercato ci è finito in modo praticamente ufficiale.

La bagarre riguarda la Fiorentina, un club russo e la Lazio, con Lotito più defilato delle altre due ma ingolosito dall’apertura di Marotta alla formula del prestito oneroso e, soprattutto, alla caccia di una punta di movimento, rapida nelle conclusioni, in queste ultime 60 ore di calciomercato.

Il giocatore, si sa, è apprezzatissimo da Montella e a Firenze ci ha già giocato da giovanissimo quando dovette fare esperienza al fianco di Riganò negli anni della risalita viola dopo il fallimento societario. Non è un’operazione semplice ma le diplomazie tra Juve e Fiorentina si sono mosse da un mesetto, ricucendo le relazioni dopo la querelle Berbatov. Eventuali costi e guadagni?

Per i Della Valle assorbimento di un ingaggio intorno ai 2 milioni (poco meno esclusi i premi) e impegno a scucire 6 milioni aggiuntivi dopo il primo milione da pagarsi per il prestito semestrale. Totale 3 anni e mezzo di contratto. Per Agnelli forse un problema in meno in rosa e una minima perdita in bilancio mettendo in conto gli ammortamenti annuali di un giocatore mai tornato, al momento, ai livelli pre-infortunio cioè agli ormai lontanissimi tempi di Gigi Del Neri a Torino.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG


Inter, Paulinho quasi sfumato: Moratti spera di averlo a giugno

La coerenza di Berlusconi: la ‘mela marcia’ Balotelli è il colpo elettorale del 2013