Chissà se a Rod Stewart o a Jim Kerr, leader dei Simple Minds, tifosi sfegatati del Celtic Glasgow, sia mai balenata in testa l’idea di suggerire un inno da dedicare alla propria squadra del cuore. Di sicuro ai sostenitori dei biancoverdi la fantasia e il gusto musicale non manca di certo. A cominciare da “You’ll Never Walk Alone” che viene cantato a squarciagola (è sempre irrisolta la disputa con i tifosi del Liverpool al riguardo della primogenitura dell’uso di tale brano, ma le fonti storiche fanno propendere la scelta antesignana verso i Reds inglesi), oppure dal coro, impressionante per intonatura, musicalità e intensità, sulla falsariga di “Just Can’t Get Enough” dei Depeche Mode, gruppo elettronico londinese che non ha bisogno di presentazioni.

Un’altra geniale chicca i tifosi del Celtic l’hanno mostrata ieri sera, poco prima dell’inizio della gara che ha opposto la formazione allenata da Lennon alla Juventus, persa nettamente dai padroni di casa. Un bandierone gigante raffigurante la copertina modificata di “London Calling”, storico disco dei Clash e pietra miliare del rock, è stato esposto in curva per qualche minuto. Un chiaro riferimento anche alla finale che si giocherà a Wembley. Lo stemma della Juventus, nella copertina rifatta, è stato disegnato su un palco immaginario, con Paul Simonon (il bassista del gruppo) che spacca il suo basso su di esso.

Ad essere “spaccato” dalla Juventus è stato il Celtic, ma poco importa. I tifosi non segnano mai, come ha dichiarato Buffon alla vigilia. Ma quelli biancoverdi la loro sfida sugli spalti la vincono spesso e il tifo incessante si è fermato per qualche minuto solo dopo il 3-0 siglato da Vucinic. Comprensibile. “In bolge del genere – ha detto Conte a Sky Sport – mi è capitato poche volte di giocare. I miei ragazzi sono stati bravi, non era semplice giocare in questo ambiente“. E a fine partita le lacrime del tifoso rimasto solo in tribuna e consolato dallo steward sono la fotografia di una passione sana e incondizionata.


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