I tifosi juventini (ma anche quelli della Lazio) difficilmente dimenticheranno il terreno del Curi di Perugia trasformato in acquitrino da un violentissimo nubifragio sul quale si giocarono uno dei due scudetti sfuggiti per un soffio nell’era Ancelotti. La storia è nota, la Juve affrontava un Perugia che non aveva nulla da chiedere, almeno in teoria, i tifosi della Lazio erano imbestialiti per il famoso gol annullato a Cannavaro in Parma – Juve la settimana precedente, il clima era incandescente al punto da “suggerire” a Pierluigi Collina di far giocare ad ogni costo il secondo tempo della partita del Curi.

Chissà quali improcrastinabili urgenze hanno convinto l’arbitro kazako che ha deciso, come il suo illustre collega qualche anno prima, di far disputare ad ogni costo una partita di una serie minore nonostante le condizioni del campo fossero ben oltre “i limiti della praticabilità”. Diciamolo chiaramente, non c’è paragone con quella famosa partita, al confronto il terreno dello Stadio di Perugia era “perfetto”.

La situazione è talmente paradossale che quando i giocatori della squadra che attacca devono battere un calcio d’angolo sono costretti a “procedere” con un’autocisterna alle spalle impegnata nel tentativo di liberare il terreno da 15 cm buoni d’acqua. Il pallone galleggia, ma l’arbitro è inflessibile e li costringe a procedere non accontentandosi nemmeno della soluzione alla buona del calciatore che prova a lanciare il pallone dalla lunetta del corner con le mani per facilitarsi. Proprio no, lui vuole che si batta con i piedi. Le comiche. Meglio di una candid camera..

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ultimo aggiornamento: 08-03-2013


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