Nell’opera di evoluzione e italianizzazione della terza Roma di matrice “americana” c’è anche di mezzo la scelta del prossimo portiere titolare. Stekelenburg si è ripreso il posto ma non la fiducia dell’ambiente e resta concentrato sull’accordo che ha stretto con il Fulham di Martin Jol nelle ultime ore dello scorso gennaio. Goicoechea, forse, può trovare parcheggio in Spagna. Lobont rinnova da terzo o magari anche da riserva, a seconda se la Lupa troverà l’accordo con Amelia per il quale le trattative proseguono da tempo.

Il primo sarà invece un italiano, appunto. Circostanza decisa dal tandem Sabatini – Baldini parallelamente all’identikit nazionale del prossimo allenatore. La corsa non pare allargata, visto che i giallorossi sui chiacchierati Consigli e Agazzi non ci sono e molto difficilmente punteranno su un giovane: Viviano resiste, Sirigu è in corsia di sorpasso visto che Ancelotti non sarà più a Parigi e in generale gli italiani saranno verosimilmente epurati dalla fronda francese del club (quella nemica anche a Leonardo, tanto per intenderci).

Per Viviano, che comunque ha i suoi estimatori nella capitale, bisogna parlare con il Palermo prima ancora che con Montella. A questo faceva anche riferimento Zamparini quando ribadiva in queste ore che la Roma gli ha chiesto un paio di calciatori e che se ne sarebbe parlato a stagione appena ultimata: in realtà però la Roma ha messo gli occhi soprattutto sul difensore Munoz e sull’attaccante “desaparecido” Hernandez per il quale in particolare Sabatini sarebbe pronto all’azzardo mettendolo al fianco di Totti, Lamela, Destro e un altro attaccante di raccordo.

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