Gonzalo Higuain e Real Madrid, una storia ai titoli di coda dopo sei stagioni e mezza condite da 122 gol e qualche incomprensione di troppo: l’attaccante franco-argentino arrivò al Bernabeu nel gennaio del 2007 dal River Plate che incassò dalla sua cessione 12 milioni di euro. Gran lavoratore e bomber concreto, El Pipita non ha mai creato particolari problemi né alla società né agli allenatori avuti, accettando le decisioni tecniche con grande professionalità; forse proprio per questo le sue esternazioni nette e decise al termine dell’ultima partita delle merengues nella Liga di quest’anno, praticamente l’annuncio di un suo addio alla camiseta blanca, hanno destato stupore considerato anche che il suo contratto scade nel 2016 e che la squadra dalla prossima stagione avrà un nuovo allenatore che magari avrebbe potuto dargli maggior spazio.

Ormai la vicenda è chiara: il Real Madrid considera Higuain cedibile ma al giusto prezzo, il nazionale argentino dal canto suo vuole cambiare aria, ora si tratta di capire chi riuscirà a trovare l’accordo economico col club madridista, prima ancora che con lui. Domenica dovrebbe esserci un incontro tra gli uomini di mercato della Juve e i vertici del Real, ma occhio anche all’Arsenal che negli ultimi giorni si è inserita nella trattativa mostrando di fare sul serio. Higuain piace e non poco ai bianconeri, sponsorizzato anche da Bonucci direttamente dal ritiro dell’Italia ma anche dal neo bianconero Llorente che in un’intervista in Spagna ha dichiarato di essere molto felice se arrivasse anche il collega. La situazione è dunque in divenire ma oggi è comunque un giorno importante perché la telenovela si arricchisce delle parole di Jorge Nicolas Higuain, il padre del giocatore uscito allo scoperto su AS:

“Quando c’è una frattura, è difficile continuare. Per cose che sono successe, per promesse non mantenute. Questa è la verità, anche se non vogliamo pubblicizzarla, vogliamo solo chiudere quest’avventura nella maniera migliore possibile senza mettere pressione perché non è nel nostro stile. Per un anno il club aveva promesso un rinnovo del contratto. Riunioni con Mourinho, Sanchez, anche un incontro tra me e Florentino Perez. Nulla. E non abbiamo detto niente. In nove mesi mai una chiamata, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. In sette anni il ragazzo non è stato protetto come meritava, è stato attaccato da una parte della stampa senza essere difeso da nient’altro se non dai gol che faceva. E mai avrebbe fatto qualcosa contro un club a cui lui tiene tantissimo, avendo sempre un comportamento eccellente e raggiungendo obiettivi importanti”.

Dove non arriva il carattere a volte timido e comunque sempre rispettoso di Gonzalo, ecco che in soccorso sopraggiunge il padre che parla in maniera esplicita:

“Ora basta, lui vuole andare via perché tutto quello che ha fatto di buono è stato minimizzato e tutti gli aspetti negativi messi in evidenza. La cosa più importante è la volontà di Gonzalo, speriamo che il Real fissi un prezzo ragionevole per il suo cartellino, visto che non esistono giocatori che costano 200 milioni di euro. Di sicuro lui vuole andare via e il club vuole venderlo, perché ci sono interessi concreti e bisogna fare il meglio affinché non si danneggi l’immagine della società e del giocatore. Juve o Arsenal? Della Juventus abbiamo saputo da Bronzetti, l’amico del presidente che si occupa di mercato. Le società devono accordarsi tra loro, Higuain ha ancora tre anni di contratto e vuole andare in una squadra che punti su di lui e glielo dimostri. E la vogliamo in Europa”.

Ammesso che Higuain sia un top-player nel senso più abusato (negli ultimi due anni) del termine, allora Marotta e Paratici hanno una ghiotta occasione. Trenta milioni sono troppi, venti però a Madrid vengono considerati pochi, e allora a Torino non possono non pensare a Tevez che di milioni di euro ne costa quindici. L’occasione Pipita è però ghiotta, perciò in questi giorni si deciderà buona parte del futuro prossimo della Vecchia Signora.

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