Vuoi vedere che Claudio Lotito aveva ragione quando parlava di calcio didascalico e moralizzatore? Il presidente della Lazio ieri ha messo in bacheca un trofeo molto prestigioso, quello cioè conquistato dalla squadra Primavera che si è laureata campione d’Italia; inevitabile che il numero uno biancoceleste, pur non andando sopra le righe, ne abbia approfittato per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Perché spesso parla tanto, troppo, ma ancor più spesso ci azzecca, come ad esempio rileggendo le parole da lui pronunciate nel luglio 2004 quando versò quasi 20 milioni di euro per rilevare una Lazio sul baratro del fallimento: “Ho preso questa squadra al suo funerale e l’ho portata in condizione di coma irreversibile. Spero presto di renderlo reversibile“. In meno di un decennio si può dire che la società biancoceleste sia guarita: il debito col fisco si è assottigliato di molto, gli stipendi vengono pagati regolarmente e in bacheca campeggiano due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e ora anche lo Scudetto Primavera. E allora Lotito parla e gioisce, senza temere le critiche:

“Qualcuno insiste a dire che siamo fortunati, ma quel qualcuno dovrebbe chiedersi: ‘Se la Salernitana ha vinto campionato e Supercoppa, se la Lazio ha fatto il campionato che ha fatto e vinto la Coppa Italia, se la Primavera ha vinto lo scudetto dopo aver dominato tutto il campionato e se ora abbiamo in ballo gli Allievi Nazionali della Lazio e poi quelli della Salernitana, ci sarà pure un motivo o no?’ Nel calcio bisogna applicarsi e darsi delle regole, che sono fondamentali, a costo anche di fare alcune rinunce, magari anche di qualche elemento con un tasso tecnico buono, ma che non rientra nella logica delle regole”.

Il riferimento è ai tanti giocatori messi all’angolo, da Diakité a Cavanda fino a Zarate (solo per citare gli ultimi nomi di giocatori finiti fuori rosa), perché secondo la filosofia del presidente laziale fondamentale è anche l’aspetto umano. A suo dire la sua baby Lazio ha vinto anche grazie alla disciplina fuori dal rettangolo verde:

“È stata una vittoria arrivata con lo spirito di gruppo, senza logiche economiche, ma di programmazione. Ha vinto la determinazione e l’unione dei nostri ragazzi. Ma questo non è un caso, nasce dall’imprinting che gli dà il club e dall’applicazione delle regole. All’inizio dissi che per arrivare alla Lazio servivano tre caratteristiche: potenzialità tecnico-tattiche, moralità e compatibilità economica. A distanza di qualche anno la gente dice: ma, forse ha ragione. Si vince non con i soldi, ma con la valorizzazione dell’individuo. Noi alleniamo il fisico, ma anche la testa e nutriamo lo spirito, per farne degli uomini veri, oltre che degli atleti”.

Non finisce qua, perché Lotito ora guarda al futuro:

“Cresceremo, stiamo allestendo una Lazio ancora più competitiva. Non ci serve il giocatore da 50 milioni. Il difficile è investire su sconosciuti che poi dimostrano il loro valore. Quando abbiamo preso Lulic dicevano tutti: ma chi è questo? Stesso discorso per Candreva. E a chi mi dice ancora ‘caccia i soldi’ non rispondo: non hanno la cultura per fare considerazioni, parlano per convenzioni. C’è una sparuta minoranza che lo fa come cantilena e senza sapere quel che dice. Quando sono entrato in questo sistema ho voluto spezzare l’assioma che più spendi più vinci”.

E i biancocelesti, a proposito di futuro e di possibili vittorie, possono ancora vincere; fra un paio di mesi si giocherà la Supercoppa Italiana contro la Juve, ma la sede ancora non definita è stata fin qui motivo di polemiche:

“Io sto cercando di trovare soluzione a un problema che ha creato la Juve. La Lega ha delle regole, c’è una delibera per la sottoscrizione del contratto per la Supercoppa a Pechino l’8 agosto, al massimo 10. E poi c’è la Juve che dice: ‘Io ho organizzato la mia tournée e non la posso disputare lì la Supercoppa”. Ma la Juve è solo un membro della Lega, se ognuno fa come gli pare, la Lega non ha più senso di esistere. Bene, stai in America? Veniamo noi lì, ma se tu crei un danno economico, te ne devi far carico. Altrimenti la Juve dovrà fare i conti con la Lazio, che cerca di far valere i diritti della Lega e indirettamente anche i suoi. La Juve sposa la tesi della Juve, io quella della Lega. Ma alla fine penso che il buonsenso prevarrà”.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG

interviste Lazio Salernitana

ultimo aggiornamento: 10-06-2013


Campionato Primavera | Lazio Campione d’Italia, 3-0 all’Atalanta in finale | Video Gol

Colpo a sorpresa della Lazio: preso il difensore argentino Diego Novaretti