Cesare Prandelli prima di iniziare l’allenamento a Salvador de Bahia, in vista della sfida di domani tra Italia e Brasile, ha incontrato i giornalisti per fare una precisazione. Il fatto in questione è la presunta bestemmia che il tecnico della Nazionale avrebbe pronunciato subito dopo il gol di De Rossi nella gara contro il Giappone di mercoledì notte.

Le immagini che vi proponiamo in apertura di post in effetti permettono di interpretare il labiale dell’allenatore italiano e l’ipotesi che venga pronunciata una imprecazione non è poi così inverosimile. Tuttavia, il chiarimento di Prandelli sembra essere altrettanto (anzi, anche di più) credibile:

Volevo precisare che io non ho mai bestemmiato in vita mia, è una cosa che odio e non ho mai accettato nemmeno con i miei giocatori.

Il c.t., che ha portato in nazionale il discusso codice etico, ha poi aggiunto:

Mi sembrava giusto volerlo dire. Forse ho ereditato da Trapattoni lo ‘zio Poi’, e infatti a volte lo dico. Però volevo zittire quelli che pensano di poter interpretare il mio labiale.

Prandelli ha poi affrontato anche l’altro caso – anche qui siamo più nell’ambito delle curiosità piuttosto che nei fatti davvero decisivi. Perché sulla panchina azzurra Marchetti, Bonucci e Diamanti (ma anche altri) ridevano pochi attimi dopo il secondo gol del Giappone? Stavolta le immagini non lasciano dubbi.

A tal proposito Prandelli ha spiegato:

Non devo rimproverare nulla ai ragazzi c’è stata un scena comica perché Marchetti stava cadendo al momento del ritorno in panchina.

Si sgonfiano così due casi che, pur non clamorosi, avrebbero potuto disturbare la già difficile avventura azzurra in Confederations Cup.

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Rassegna stampa 21 giugno 2013: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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