Non soltanto Africa e Sudamerica, una succursale in Inghilterra (Watford) e una in Spagna (Granada): l’Udinese dei Pozzo guarda anche al mercato scandinavo che in passato qualche soddisfazione ha pur dato (Jorgensen, Laursen) con l’idea di poter effettuare l’ennesimo colpo da novanta. Colpo che, stando ai report degli osservatori friulani in giro per i fiordi, potrebbe portare il nome di Simon Makienok, ariete classe 1990 in forza ai danesi del Brondby.

Uno sconosciuto ai più, in pratica. Come da prassi consolidata delle Zebrette. C’è però un particolare degno di nota, oltre alle cifre irrisorie sulle quali è stato impostato l’affare (meno di 1 milione per il cartellino), cioè la somiglianza per caratteristiche e movenze di questo ariete venuto dal nulla con un certo Oliver Bierhoff il quale fu portato in Italia (dall’Austria) dall’Inter che poi lo girò in prestito all’Ascoli, dove decise di parcheggiarlo definitivamente, ma che proprio a Udine trovò la fiducia che trasformò totalmente la carriera del bomber tedesco.

Ed è proprio un Bierhoff quello che Guidolin cerca sul mercato, fatto dimostrato dall’interesse esplicito dei bianconeri nei confronti del laziale Kozak. Certo nel caso di Makienok (199 centimetri x 87 chilogrammi) si tratterebbe di una colossale scommessa, di quelle che l’Udinese è anche abituata a vincere. Il prezzo è di quelli invitanti, appunto, mentre il report stagionale del colosso nativo di Naestved parla di 7 reti in 19 partite di campionato al primo anno di massima serie dopo i tanti trascorsi in campionati minori con la maglia di società che definire minori è un eufemismo.

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ultimo aggiornamento: 22-06-2013


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