In segno di rispetto e di lutto per la morte di Nelson Mandela, le bandiere delle 209 federazioni aderenti alla Fifa sventoleranno a mezz’asta e sarà osservato un minuto di silenzio prima del prossimo turno delle partite di calcio. “Abbiamo condiviso una fede incrollabile nella straordinaria potenza del calcio di unire le persone in pace ed amicizia, e di insegnare valori sociali ed educativi di base come una scuola di vita – scrive Blatter in una nota – Quando fu onorato e acclamato dalla folla allo stadio Soccer City di Johannesburg, l’11 luglio 2010 era come un uomo del popolo, un uomo dei loro cuori, ed è stato uno dei momenti più commoventi che abbia mai vissuto. Per lui, la Coppa del Mondo in Sudafrica era veramente un sogno che si avvera“, conclude il numero uno della Fifa.

Nelson Mandela è stato ricordato anche prima del sorteggio dei gironi, a Costa do Sauipe, in Brasile. Sepp Blatter ha inaugurato la cerimonia con un minuto di silenzio da osservare in memoria di Madiba, grande amante dello sport e del suo messaggio di fratellanza (“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di unire la gente, parla una lingua che tutti capiscono“, è una delle sue frasi più significative). Il numero uno del calcio mondiale, qualche secondo dopo aver annunciato il minuto di raccoglimento, ha interrotto il silenzio con un “Ora possiamo proseguire“.

I tempi televisivi, evidentemente, erano stretti. Ma la gaffe non è passata inosservata ai telespettatori che si sono scatenati con le critiche sui social network. Blatter, poi, non ha trovato neanche un secondo per ricordare gli operai morti lo scorso 27 novembre nel crollo della copertura dello stadio Itaquerao, a San Paolo. E per non farsi mancare nulla ha detto che il Brasile aspetta da 60 anni un altro mondiale quando in realtà sono 64 (l’unico giocato nel paese sudamericano è quello del 1950):

“Era ora che il mondiale tornasse in Brasile, anche perché l’anno prossimo saranno 60 anni dall’ultimo mondiale brasiliano. In questi anni il Brasile ha vinto per 5 volte la Coppa, rendiamo giustizia a questo paese, il valore di un popolo multiculturale. Ritenevo fosse necessario tornare in Brasile. Lo sport unisce i popoli, costruisce ponti. Mi rivolgo alla gente del Brasile, per favore unitevi tutti, sarà il vostro Mondiale, una grande festa. Vorrei ringraziare tutte le istituzioni brasiliane per il lavoro svolto e speriamo sarà il mondiale più grande di tutti i tempi.”

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