Aurelio De Laurentiis, intervistato da Fox Sports, ha parlato di calcio a 360 gradi rispondendo a molte domande, inerenti non soltanto alla stagione in corso e al suo Napoli. Il presidente azzurro ha per esempio raccontato che il primo contatto con Rafa Benitez risale al 19 maggio scorso dopo la finale di Champions League a fine maggio:

Il 25 ero a Londra per la finale di Champions e lì ho incontrato Benitez, mi ha subito conquistato. Ci siamo ritrovati d’accordo su tutto e da lì abbiamo iniziato a seminare, per lui non è stato semplice inserirsi in una situazione in cui eravamo arrivati secondi e venivamo da una Champions arrembante, lui non voleva cancellare quanto fatto di buono. Ci siamo messi prima di tutto a pensare all’attacco, la prima cosa che mi ha detto è stata che nessuna squadra in Europa gioca con il 3-5-2, rischieremmo di perdere sempre. Dobbiamo giocare con il 4-3-1-2, e vediamo quali giocatori sono funzionali a questo modulo.

Il produttore cinematografico ha quindi rivendicato le operazioni di mercato effettuate in questi mesi ed ha annunciato che il prossimo anno l’obiettivo dovrà essere, senza particolari scuse, lo scudetto:

Sicuramente la prossima estate saremo molto più pronti e costruiremo la vera squadra da scudetto, vedremo cosa manca e come fare. Io mi auguro di poter puntare al massimo obiettivo la prossima stagione, ora pensiamo a superare assolutamente la Roma e magari raggiungere la Juventus.

De Laurentiis è stato quindi interpellato su alcuni dei protagonisti del recente passato del Napoli. Da Cavani, definito “un grande attaccante, forse un po’ egoista” a Lavezzi che “riabbraccerò” in estate in occasione dell’amichevole col Psg:

Se Rafa Benitez volesse puntare su di lui, perché no? Ma non c’è stato assolutamente alcun contatto.

Quindi le parole su Walter Mazzarri, l’allenatore con il quale in questi mesi non sono mancate frecciatine più o meno velenose:

Rimango innamorato delle persone che hanno collaborato a un progetto importante. È un toscano, l’ironia fa parte del personaggio, io sono abituato a lavorare con i toscani da Benigni a Monicelli. Nel cinema sono straordinari, Mazzarri ha dimostrato di esserlo anche nel calcio anche se abbiamo una mentalità diversa: io sono per l’internazionalizzazione, per me è più consono un tecnico come Benitez. Credevo fosse un mio dovere nei confronti dei tifosi provare a mantenerlo a Napoli ma sono stato altrettanto rapido a fare gli interessi del Napoli a fine campionato, senza perdermi in un bicchier d’acqua. Nel cinema sono sempre stato per le lunghe esclusive, Mazzarri ha ritenuto che il suo lavoro a Napoli fosse concluso. Noi per la nostra strada, lui per la sua, noi orgogliosi di quanto fatto, a lui le migliori fortune per il suo futuro.

De Laurentiis ha quindi confermato di aver proposto a Diego Armando Maradona di essere ambasciatore del Napoli nel mondo in quanto “simbolo del calcio, insostituibile, più unico che raro”, anche se “non è detto che possa essere anche un grande allenatore”.

Infine, dopo aver rivelato che cinque anni fa era intenzionato ad acquisire un club inglese o americano ma “ero troppo concentrato sul Napoli e tra cinema e Napoli non potevo aprire un’ulteriore parentesi”, De Laurentiis ha spiegato la sua idea di riforma del calcio europeo:

Bisognerebbe resettare tutto e costruire un unico codice per tutta l’Europa, da contrattualistica e fiscalità fino alle regole. Non più di 16 squadre nel massimo campionato, un’abolizione dell’Europa League, un innalzamento della Champions allargandola a campionato europeo, andata e ritorno, come i campionati nazionali.

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Rassegna stampa 18 febbraio 2014: prime pagine di Gazzetta, Corriere e Tuttosport

Le Partite di Oggi – 18 Febbraio 2014 – Champions League