Intervenuto stamattina a Radio Anch’io Sport su RadioUno, Carlo Ancelotti ha fatto il punto sulla stagione del suo Real Madrid, ma ha parlato in generale anche di calcio italiano. Il tecnico ex Parma, Juve, Milan, Chelsea e Psg si è detto contento della cavalcata dei blancos in campionato, nonostante le recenti battute d’arresto, ed ha ammesso che l’Atletico Madrid di Simeone è “una sorpresa incredibile, non molleranno fino alla fine. Hanno un’ottima squadra e l’entusiasmo di una tifoseria che li segue con grandissimo calore”.

Carletto non si è sbilanciato quando gli è stato chiesto se il Real, in corsa per tutti i tre fronti, Champions compresa (sarebbe la decima), è la squadra più forte che abbia mai allenato:

Difficile dirlo, fortunatamente ho allenato grandi squadre. Ho una rosa di giocatori molto completa, abbiamo campioni ma anche giovani, giocatori d’esperienza. Più forte del Milan di Sacchi che batté il Real 5-0? Diciamo che questo Real è più forte del Real di allora.

Dopo aver spiegato che allenare Cristiano Ronaldo è “la cosa più facile al mondo” perché “parliamo di giocatori che hanno capito che se il talento non è supportato da una professionalità di alto livello non si può stare ai massimi livelli per tanti anni”, come Ibrahimovic, Ancelotti ha indicato le differenze tra il calcio italiano e quello spagnolo:

In Spagna c’è un calcio diverso, molto più giocato con più possesso, la filosofia degli ultimi anni del calcio spagnolo è legata al possesso palla. Il calcio italiano vive un momento particolare ma sono cicli, resta competitivo dal punto di vista tecnico. Servono però miglioramenti per quanto riguarda le infrastrutture e la voglia della gente di tornare allo stadio. Il calcio italiano non deve però cambiare la filosofia che ha, legata al tatticismo, all’organizzazione difensiva. È la cultura di un Paese. Il calcio italiano è più pratico, quello spagnolo è più estetico. Ma se la gente non va allo stadio non dipende dal fatto che non si gioca bene perché le squadre che giocano bene ci sono.

Alla fine l’allenatore del Real Madrid ha asserito che “il campionato spagnolo è più interessante” rispetto a quello italiano, “perché c’è equilibrio: al di là delle prime tre, ci sono squadre come Athletic Bilbao e Saragozza che sono molto competitive”. Insomma, il problema per le squadre italiane, che faticano a imporsi in Europa, è che “hanno qualcosa in meno” a livello di qualità.

Ancelotti, secondo il quale lo scudetto sarà vinto dalla Juve, infine è stato interpellato anche sull’ipotesi di introduzione della moviola in campo, ventilata per esempio ultimamente da De Laurentiis:

Per l’amor di Dio no, già ce n’è troppa fuori.

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ultimo aggiornamento: 31-03-2014


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