Antonio Conte lo ripete come un mantra: vincere il terzo scudetto di fila per la Juve sarebbe un risultato storico, evenienza successa solo ottanta anni fa nella storia della Vecchia Signora quando i titoli consecutivi furono addirittura cinque. Questo è il record italiano in coabitazione con i cinque scudetti (ma uno a tavolino) vinti dall’Inter di recente, pochissima roba in confronto al nono di fila conquistato dalla Dinamo Zagabria ieri; la squadra della capitale croata sta “ammazzando” il campionato locale da ormai un decennio, anche quest’anno ha passeggiato sulle macerie degli avversari: Hrvatski Dragovoljac battuto per 5-0, 14 punti sulla seconda Rijeka e titolo numero 16 in tasca con ben quattro turni di anticipo. Un record europeo? Assolutamente no, ma l’intenzione della proprietà è proprio quella di alzare l’asticella, e non solo per rimediare figure meno barbine nelle campagne europee: l’obiettivo bizzarro ed eccentrico è quello di puntare al record di campionati consecutivi vinti, primato che attualmente è detenuto dallo Skonto Riga, squadra lettone capace di inanellare 14 successi in serie dal 1991 al 2004.

Al secondo posto staziona stabilmente il Rosenborg, altra istituzione nazionale in quel di Norvegia: dal 1992 al 2004, a braccetto coi lettoni, i bianconeri di Trondheim vinsero 13 campionati consecutivamente, vedendo interrotta la loro serie dal Valerenga, lo stesso anno in cui il Metalurgs Liepāja interruppe quella dello Skonto. Altre serie in doppia cifra? Poca roba, neanche nei campionati più periferici e insignificanti del continente in cui la squadra più forte inciampa sulle più classiche delle bucce di banane di tanto in tanto; ci sarebbe lo Sheriff di Tiraspol, campione per 10 volte di fila in Moldavia, ma la squadra della Transnistria ha sempre attirato su di se le ombre della corruzione e della malavita. Così come non fa tanta specie sapere che in Scozia il record è di 9 successi uno dietro l’altro, detenuto tra l’altro sia dal Celtic che dai Rangers, stesso numero di titoli consecutivi del CSKA Sofia in Bulgaria cinquant’anni fa e della Dinamo Kiev degli anni ’90. Nei campionati maggiori spiccano i sette recenti trionfi del Lione, i cinque di Porto, Anderlecht e Real Madrid, i quattro del Galatasaray e, in Olanda, di Ajax, Psv e HHV.

I campionati più equilibrati? Lo sono sempre stati, lo certifica anche questa curiosa statistica: la Bundesliga ha avuto un solo padrone per appena 3 anni di fila e con appena due formazioni capaci di fare tripletta (parliamo del Bayern Monaco e del grande Borussia Moenchengladbach degli anni ’70), stessa identica sorte per la Premier League che, nonostante sia il campionato più vecchio del mondo, non ha mai visto trionfare una squadra per quattro anni consecutivi. Si fermano a 3 successi in serie l’Huddersfield Town nella notte dei tempi, l’Arsenal negli anni ’30, il Liverpool di 30 anni fa e il Manchester United dell’era Ferguson. Esistono tornei più “democratici” di questi due? Supponiamo di no. Piuttosto ne esistono degli altri, non citati fino ad ora, in cui la serie è aperta e probabilmente destinata a continuare: si tratta degli avvincenti tornei di Finlanda, l’HJK ha vinto gli ultimi cinque, e di Bielorussia, col Bate Borisov che attualmente può vantare otto titoli consecutivi. Infine il campionato serbo: dopo sei successi di fila del Partizan, quest’anno potrebbe tornare al successo la storica Stella Rossa.

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ultimo aggiornamento: 23-04-2014


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