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James Rodriguez, qualunque sia il piazzamento finale della sua Colombia, sarà ricordato come uno dei protagonisti del Mondiale 2014 in Brasile (la Fifa non a caso lo ha decretato miglior giocatore della fase a gironi). Il 22enne centrocampista del Monaco finora ha siglato 5 reti spingendo la sua Nazionale, per ora, ai quarti di finale e diventando il bomber più prolifico in patria. Oggi La Gazzetta dello Sport racconta un aneddoto che risale al marzo del 2010, quando il colombiano fu ad un passo dal trasferimento in Italia.

La Juventus, tramite l’allora responsabile degli osservatori bianconeri Renzo Castagnini, aveva definito l’acquisto con il calciatore con tanto di stretta di mano in hotel a Buenos Aires; anche con il Banfield, il club argentino nel quale militava all’epoca, l’intesa era stata raggiunta sulla base di 4,9 milioni di euro.

L’affare però saltò, su iniziativa di Roberto Bettega, che bocciò l’idea del tandem Secco-Castagnini. E pensare che oltre a Rodriguez (poi trasferitosi al Porto) la trattativa riguardava anche altri due talenti, esplosi definitivamente qualche anno dopo. Si tratta di Eden Hazard e Radja Nainggolan, acquistabili all’epoca rispettivamente per 6 e 4 milioni di euro.

Insomma, con 15 milioni di euro complessivi la Juventus avrebbe potuto contare in rosa su Rodriguez, Hazard e Nainggolan. Erano le settimane in cui in corso Galileo Ferraris avveniva la rivoluzione, con l’arrivo in società di Andrea Agnelli presidente e della coppia Marotta e Paratici dalla Sampdoria.

All’errore, ammesso che sia obiettivamente considerabile come tale, di Bettega oggi è molto difficile porre rimedio, visto che adesso i valori di mercato dei tre calciatori sono cresciuti sostanzialmente. Basti pensare i loro ultimi trasferimenti: Rodriguez è passato al Monaco per 45 milioni di euro, Hazard al Chelsea per 40 milioni e Nainggolan alla Roma per 15 milioni. Totale: 100 milioni.

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