Giovanni Trapattoni sarà il nuovo commissario tecnico della Costa d’Avorio e questa volta è tutto vero. L’allenatore italiano era già stato contattato nello scorso febbraio, quando mancava solo l’ufficialità e la firma del contratto. Ma il Trap ha recentemente svelato che si è tirato indietro all’ultimo minuto perché non gli sembrava giusto interrompere il lavoro svolto da Lamouchi, il tecnico francese alla guida della Nazionale africana in questo mondiale. Trapattoni ha rilasciato un’intervista al programma di Rai Radio2 “Un Giorno da Pecora” in cui annuncia la sua, ennesima, nuova e affascinante avventura e anticipa che Didier Drogba farà sicuramente parte del suo progetto tecnico:

“Avevo avuto anche la possibilità di andare in Marocco ci ho anche riflettuto 48 ore, e alla fine ho scelto. Drogba lo farà giocare… lui è un grande giocatore. Io presidente della FIGC. No, quello è un ruolo troppo pesante, specie per uno come me che non è andato oltre le scuole medie”.

L’avventura dell’Italia ai Mondiali brasiliani è terminata con una tristissima eliminazione nella fase a gironi. Un risultato del tutto insoddisfacente che ha dato il via a comprensibili polemiche, ma anche a faide interne. Non era tutto rose e fiori il gruppo azzurro, la sconfitta bruciante contro l’Uruguay ha mostrato lo sporco nascosto maldestramente sotto al tappeto. Mario Balotelli, personaggio e attaccante titolare della Nazionale, è stato criticato, ma anche difeso. Trapattoni, commissario tecnico dell’Italia dal 2000 al 2004 (prima di trasferirsi a guidare la nazionale irlandese) in un’intervista ad “Oggi” dice la sua su Balotelli. Mai banale il Trap, ecco le sue parole:

“Vorrei parlagli io, a Mario… fossi il suo allenatore lo tratterei come ho fatto con Strunz, Edmundo, Cassano, ragazzi difficili che modestamente ho messo in riga. Balotelli è un patrimonio tecnico e umano assolutamente da non depauperare. Lo stanno gettando a mare con troppa facilità, è una cosa senza senso. Potenzialmente è un campione, ma non con la “C” maiuscola, come Platini, Tardelli, Scirea, Boniek, Bettega, Causio, Matthaeus”.

Trapattoni prende come esempio Antonio Cassano e Francesco Totti, che ha allenato durante il mondiale in Corea (finito male anche quello). Il settantacinquenne di Cusano Milanino preferisce stare nel mezzo e non appoggiare né i senatori, né i giovani:

“A me capitò Cassano. Prima del Mondiale in Giappone andai a colazione con lui e Totti per essere certo che non ci sarebbero stati problemi, sotto il profilo umano, a livello di gruppo. Perché a volte i problemi vanno prevenuti , anticipati. Ricordate Edmundo? Ho passato le notti, alla Fiorentina, a parlare con lui, brasiliano, e con gli argentini, Batistuta in testa, perché almeno si accettassero. Quando c’è il talento, che può farti vincere, provarci è d’obbligo. Buffon è un senatore: ma lo è diventato essendo stato, a sua volta, giovane. Non dimentichiamo che i giovani portano un’energia diversa. Certo, dovrebbero essere spavaldi e avere la testa sulle spalle. Una delle due non basta. Ma attenzione: se hai giovani a modo e non spavaldi, le partite non le vinci. Come la mia Irlanda all’Europeo 2012. Pronti-via, c’è la Croazia, l’arbitro fischia e siamo già sotto. Erano 3 punti che scottavano davvero. C’era bisogno di essere un po’ prepotenti. Il nuovo ct dell’Italia? Vedo bene Mancini o Spalletti”.

Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG


Argentina-Svizzera | Il Papa vince la… guerra con le guardie svizzere – Foto

Juventus: Barzagli operato, torna a ottobre