È successo di tutto ieri sera allo Stadio Tardini durante Parma-Milan, gara conclusasi con un più che vivace punteggio di 4-5. Alla fine della serata si sono elogiate tanto le prodezze di Jeremy Menez, praticamente imprendibile per la difesa ducale, ma sono emerse anche le evidentissime distrazioni difensive da una parte e dall’altra. Non un buon viatico per Donadoni e Inzaghi, che per il prosieguo del campionato dovranno lavorare sodo per registrare i rispettivi reparti arretrati, troppo spesso svagati, soprattutto sulle palle inattive. Se ben si analizza la gara, dunque, sarebbe potuta finire in qualsiasi modi: ha vinto il Milan, ma non sarebbe stato scandalo se avesse vinto il Parma o fosse finita in parità.

Lato Parma, durante le interviste post-partita, Roberto Donadoni ha respinto al mittente le critiche relative all’assetto difensivo, parlando più che altro di distrazioni ed errori dei singoli, ma ha voluto anche puntualizzare di non essere stato affatto soddisfatto dalla direzionw di gara di Massa.

“Ci sono state ingenuità, ci sono stati errori individuali – ha sottolineato Donadoni – , anche da parte dell’arbitro forse. Certi episodi cambiano la partita. Gli spazi come quello che ha trovato Menez si aprono perché se devi recuperare concedi qualcosa agli avversari. Mi pare che Felipe non avesse fatto nulla, l’espulsione è stata penalizzante e ci sono stati altri errori. Errori clamorosi, ma io non cancello questa partita. Il Milan non ci ha surclassato e una partita così ci dà orgoglio”.

Decisamente penalizzante il rosso a Felipe, che ha pagato con due gialli e più del dovuto altrettanti interventi lievi. Nel primo tempo, il difensore del Parma becca il giallo per “fallo di squadra” pagando i due precedenti ruvidi interventi di Acquah (lui sì che avrebbe meritato il giallo dopo pochi secondi di gara); nella ripresa il secondo cartellino per un “non fallo” su Menez che accentua in modo particolarmente evidente un contatto che praticamente non c’è. Il Parma era in crescendo e il rosso ha influito non poco sul morale dei padroni di casa. Nulla da dire o quasi, sul rigore causato da Lucarelli su Menez: il fallo potrebbe essere iniziato fuori, ma è uno dei quei casi limite, nei quali il difensore può anche beccarsi il rosso.

Qualche dubbio in più sul mani di Bonera, che ammonito per la seconda volta, viene espulso: il fallo, se è avvenuto fuori area, lo è stato per due-tre centimetri, ma in questo caso, anche se di errore si trattasse, davvero sarebbe difficile prendersela più di tanto con il direttore di gara. In generale, è stata la gestione dei falli a non convincere del tutto il Parma e chi sa di calcio, capisce come un calcio di punizione in determinati frangenti di gioco può distruggere o creare gioco. Ecco perché, alle proteste, seppur civilissime di Donadoni, si sono accodate quelle del presidente Tommaso Ghirardi, tornato in sella a tutti gli effetti da pochi giorni:

“Ieri sera ho visto delle cose che non vanno bene – dice il numero uno ducale a Radio Anch’io lo sport – , ho sentito anche Donadoni, un allenatore che non si lamenta mai. Forse c’è ancora un po’ di tensione, dopo il torto dell’esclusione dall’Europa League, però l’espulsione di Felipe era inesistente. Sono dispiaciuto, il risultato è stato in dubbio fino all’ultimo. Invece siamo stati un po’ ingenui, nei momenti fondamentali della gara abbiamo sbagliato l’affondo e concesso il raddoppio sempre al Milan, con squadre importanti questo alla fine si paga”.

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Rassegna stampa 15 settembre 2014: prime pagine Gazzetta, Corriere e Tuttosport

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