E’ arrivata l’ora della musichetta. Che i tifosi della Juventus hanno imparato ad amare e temere negli anni. Sì, perché la Signora, spensierata nel giardino di casa, appena apre la porta per annusare il profumo d’Europa diventa un cucciolotto spaurito. Capace di regalare serate di gloria a squadre come il Copenaghen, non certo una corazzata mondiale.

Il Malmoe di questa sera è una di queste squadre prive di blasone che tenteranno da subito di fare lo sgambetto alla Juve scudettata. Ma è anche il match più facile, sulla carta, per i bianconeri. E questa è un’altra frase sentita e risentita negli anni. Ecco perché oggi serve Massimiliano Allegri, l’allenatore che in serie A continua a restare nascosto dietro la sagoma di Antonio Conte, ma che in Champions League può e deve far valere la capacità di superare almeno i gironi (cosa che con il Milan ha fatto sempre).

A pensarci bene, proprio da oggi alle 20.45 Max può iniziare a prendersi un po’ di credito nei confronti della tifoseria. Indipendentemente dagli interpreti sul campo – ma due come Pirlo e Vidal è sempre meglio non regalarli a nessuno – sarà dalla panchina che dovrà partire l’input capace di toccare le corde giuste. Vai Juve, deve dire Allegri, gioca come a casa tua. O meglio, mettici più corsa e voglia. Cerca di essere più cinica che nelle prime due giornate di campionato.

Il tabù Champions va superato con tensione al minimo e testa sul pezzo. Lo Juventus Stadium potrà dare una mano, ma sarà la mente di Tevez e compagni a dover essere sgombra. Niente pensieri a Istanbul, a Copenaghen. Questa è una stagione nuova. Si parte da zero. L’avversario è il Malmoe, grande e grosso come stazza, non come velleità. In panchina non c’è il collezionista di tricolori, ma uno che in Europa non si spaventa tanto facilmente.

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ultimo aggiornamento: 16-09-2014