Carlo Tavecchio si dice “curioso” di conoscere la decisione dell’Uefa sulla sua posizione, ma puntualizza che qualche che sia la sentenza, non farà alcun passo indietro. Il numero uno della Figc torna ancora una volta sulla vicenda che ha messo in imbarazzo il calcio italiano oltre che un’intera nazione all’indomani del discorso con il quale annunciava la sua candidatura alla presidenza federale. Carlo Tavecchio, allora presidente della Lega Nazionale Dilettanti ebbe a dire: “Noi abbiamo Opti Poba, che al suo Paese mangiava le banane e ora gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra gli extracomunitari devono mostrare il loro curriculum e il loro pedigree”.

Sorvolando sul curriculum di Tavecchio, nel quale purtroppo c’è più di una condanna passata in giudicato, l’episodio ha fatto il giro del Mondo in poche ore, creando imbarazzi e pruriti da più parti. Nonostante ciò, Tavecchio è diventato presidente della Figc con un ampio consenso ed è uscito indenne dall’indagine federale avviata dal Superprocuratore Stefano Palazzi, che ha archiviato non ritenendo di procedere ulteriormente per le frasi discriminatorie. Non si è fermata, invece, l’indagine avviata dall’Uefa, che presto emetterà la propria sentenza: la disciplinare del governo del calcio europeo, potrebbe comminare a Tavecchio un’inibizione che va dai due mesi a un anno con il divieto di entrare in qualunque stadio europeo.

Dopo aver disertato il convegno organizzato dall’Uerfa contro il razzismo, tenutosi qualche giorno fa a Roma, Carlo Tavecchio oggi è tornato a parlare a ‘GR Parlamento’, facendo anche riferimento alla sanzione che potrebbe ricevere dall’Uefa entro fine mese:

“Sto aspettando con curiosità la decisione che prenderà la UEFA, dopo di che farò tutte le mie difese con tutta la mia forza. In ogni caso – puntualizza – la mia posizione italiana non è minimamente intaccata e non prenderò alcuna decisione clamorosa o passi indietro in FIGC”.

Il presidente federale è sereno, forte dell’appoggio manifestato da quasi tutti i club di Serie A e personificato da claudio Lotito, consigliere Federale che molti additano come il vero presidente della Federcalcio.

“A me comunque l’inchiesta non tange niente, non ho nessun incarico. Se domattina mi sanziona prendo atto, riceverò sanzione e la assolverò. Ho fatto quello che doveva fare un normale cittadino che si presenta alla giustizia domestica – ha aggiunto – Gli atti sono stati trasmessi, la Procura ha chiuso l’indagine con un’archiviazione. Gli atti sono stati trasmessi alla Superprocura del Coni che non ha fatto alcun rilievo, e anche la Fifa ha chiuso. Devo vedere fino a quando devo ancora dare spiegazioni agli italiani”.

Probabilmente non basterebbe una vita.

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ultimo aggiornamento: 22-09-2014


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