Sassuolo-Juventus è stato spettacolo a piccoli tratti. Non al piccolo trotto, perché nel testacoda di campionato è stata sfida tatticamente molto aperta, forse in parte condizionata dal botta e risposta iniziale che invece che sciogliere le gambe ha confuso i cervelli (vero Pirlo?). E’ stato quindi 1-1, o paradossalmente meglio dire 0-0 tanto vale comunque un punto a testa. E’ stata il contrario delle precedenti sfide tra Di Francesco e Allegri che erano sempre rassegne del gol, delle emozioni, se vogliamo anche delle assurdità. In pratica, hanno vinto le difese. O meglio, hanno fatto tutto loro. Tranne le reti. Quindi 0-0. Anzi, si sono fatte le rispettive reti: Chiellini da un parte e Terranova dall’altra. Sbavature pagate a caro prezzo.

Non bisogna però sempre parlar male delle cose e delle persone. Per questo meglio parlare delle difese, andando controtendenza visti i nomi di Zaza, Tevez, Berardi, Pogba. Gente protagonista ieri, oggi e qualcuno anche domani e dopodomani. Pacchetti arretrati che hanno avuto qualcosa di forte da dire, partendo dal miglior Acerbi della stagione, ragazzo che ha vissuto un dramma vero dopo che il dramma meno vero (l’epurazione dal Milan dopo appena una stagione, squadra del suo cuore e della sua vita) si era consumato pochi mesi prima. Bentornato. Per non parlare dell’antieroe Antei, che manco doveva giocarla. Per farla breve: meglio di Paolo Cannavaro. Al Sassuolo nel male è andata bene. E quando c’è stato da “steccare” Tevez in quei minuti finali, l’ha fatto. Da scaltro, nel posto giusto al momento giusto.

E la Juve? Non ha perso, sarebbe stato assurdo. Anche perché Zaza dura come sempre un tempo. Bonucci è inopinatamente il nuovo leader carismatico di questa squadra, perché Buffon lì tra i pali, fermo a prendere il vento, non può far tutto. E lui, uomo un tempo dalla gaffe garantita, non sbaglia più niente e sbraita con tutti. E poi Ogbonna, vera sorpresa della partita. L’ex granata ha confermato di essere ritornato ad essere un calciatore a tutto tondo. Fuori ruolo sul centrodestra? Tonico, cattivo, energetico, addirittura dirompente a tratti. Con pochi errori in appoggio (o meglio: non uno di più rispetto a tanti celebri compagni). Addirittura va al tiro due volte. Capita. Anche nelle migliori serate. Quelle che neppure te ne accorgi e possono cambiarti la carriera.

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ultimo aggiornamento: 19-10-2014


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