Nato a Roma e cresciuto nella Lodigiani, sono passati quasi dieci anni da quando Antonio Candreva, all’epoca a Terni, si lasciò scappare una rivelazione che dopo molto, molto tempo ha rischiato di rovinargli la carriera: si definì un romanista, o comunque nella capitale lui era cresciuto sulla sponda giallorossa del Tevere. Ci sta, da bambini. Poi arrivò l’Udinese, assaggiò Livorno e Juve, rischiò di perdersi tra Emilia (Parma) e Romagna (Cesena), fino al giorno del ritorno a casa, a Roma, per indossare però i colori biancocelesti della Lazio. Era il 2012, gennaio stava per volgere al termine e i tifosi della sua nuova squadra erano inviperiti; quando esordì contro il Milan il primo febbraio fu subissato da una montagna di fischi, ci vollero spalle larghe e amici fidati per superare quei primi giorni a Formello:

“Quando sono arrivato mi sono preso parecchi insulti perché pensavano fossi romanista, dopo un mese volevo già andare via. Non riuscivo a vedere luce, non vedevo miglioramenti e non giocavo bene. Ricordo che a Madrid, dove eravamo per una gara di Europa League, mi dissi che dovevo andarmene”.

Tenacia e voglia di conquistare anche il più scettico dei tifosi, in due anni e mezzo Antonio Candreva è diventato idolo e beniamino indiscusso della Nord, all’Olimpico sono tutti pazzi per lui. Intervistato da Il Messaggero, ora il laterale della Nazionale giura amore eterno al club biancoceleste:

“Non sono mai stato così tanto amato. In nessuna delle società dove ho giocato sono stato così tanto apprezzato sia come calciatore che come uomo. Alla Lazio mi sento a casa e quindi vorrei diventare un punto di riferimento per questa società. Adesso mi sento un tifoso laziale. Quando scendo in campo rosico se perdiamo o se magari ci fanno un torto. Mi sento responsabile quando indosso questa maglia”.

Tante voci di mercato, ma alla fine a settembre ha rinnovato il contratto fino al 2019 e ora che gioca senza l’assillo dei rumors in campo rende ancor di più e per il futuro sogna di sposare a lungo la causa:

“Io ho sempre voluto rimanere alla Lazio. È quello che ho ripetuto ai miei procuratori fin quando è iniziata tutta questa storia. È vero ci sono state diverse squadre che si sono fatta avanti, ma ripeto ho sempre desiderato firmare con la Lazio. Ora vorrei tanto diventare capitano della Lazio, mi sento pronto e magari un giorno mi faranno questo regalo”.

Assist-man dei più prolifici del nostro calcio, ma anche 25 gol in 119 presenze con la Lazio che, dopo un interessante avvio di stagione, Candreva spera di portare in alto a cominciare da questo campionato:

“Vorrei raggiungere quest’anno il terzo posto. Scudetto è una parola grandissima. Ci sono squadre molto attrezzate, alla Lazio manca ancora qualcosa per lottare insieme a Juventus e Roma. Il salto che dobbiamo fare non è così grande ma il gap c’è. Pioli è sicuramente l’arma in più. Ci sta facendo fare un grosso salto di qualità per quanto riguarda la mentalità. Vedere lo stadio come domenica ci dà una carica pazzesca. Vorremmo vederlo così sempre perché i tifosi sono la nostra forza”.

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ultimo aggiornamento: 29-10-2014


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