La crisi non esiste. È stato questo il motivo conduttore della conferenza stampa di Allegri alla vigilia della trasferta in casa dell’Empoli. L’allenatore bianconero ha rifiutato le critiche, difendendo il suo (non) gioco e, soprattutto, la presunta carica emotiva che i suoi giocatori starebbero dimostrando. Una visione miope in sostanza, perché la Juventus è da almeno 15 giorni che sta giocando veramente maluccio, riuscendo infatti a vincere solo in casa contro il Palermo nelle ultime quattro partite. Per Allegri le critiche valgono come le chiacchiere da Bar:

“Sono chiacchiere, quelle di chi dice che la Juve è meno cattiva dell’anno passato. Chiacchiere da bar. Fino a questo momento i numeri non sono così tragici come qualcuno dice. Rispetto l’idea, ma non è detto che la condivida. Siamo in testa al campionato. Siamo dentro tutti gli obiettivi, poi vedremo dove potremo arrivare. Credo che potremo arrivare lontano. E’ vero che abbiamo lasciato per strada punti importanti, ma la Roma l’aveva fatto prima con la Samp, a noi è capitato con il Genoa. Ma numeri non impietosi. Abbiamo gli stessi punti dell’anno scorso, quindi…”.

I punti sono gli stessi, c’è poco da obiettare. Però non tutti i numeri sono uguali e non sempre si possono leggere alla stessa maniera. Questa Juventus non gioca certamente come quella dell’anno passato, di un altro pianeta sotto il profilo dell’intensità e della combattività. Con Conte la squadra partiva a razzo nel primo tempo e se c’era da amministrare lo faceva nella ripresa.

Il dogma allegriano secondo il quale la Juventus “deve avere pazienza” durante le partite non si sta rivelando vincente. Più che giocare con calma aspettando il momento giusto la sua squadra offre prestazioni sotto tono, arrivando pochissime volte a concludere in porta con azioni ‘pulite’, ovvero frutto esclusivamente dei meriti della squadra che attacca.

Non è un caso che nelle ultime sei partite la Juve sia riuscita a segnare solo 2 gol su azione. Nei primi match della stagione tutto era affidato alle giocate dei singoli. Da quando è calato Tevez (giocatore spremuto oltremodo), la squadra si è dimostrata incapace di sopperire in altro modo.

Allegri però la pensa diversamente. Secondo lui questo è stato solo un periodo sfortunato:

“Il campionato è ancora lungo. Avevamo 3 punti di vantaggio, ma abbiamo perso contro il Genoa. In modo incredibile. Alla Juventus se perdi una partita dall’esterno c’è sempre aria di crisi, dall’esterno. Ma non c’è da parlare di crisi, semmai di 3 partite in cui abbiamo creato molto, realizzato poco e subito gol su pochissime occasioni concesse. Ora dobbiamo cercare di non concedere più ocacsioni e di far gol, non sbagliare più sotto porta”.

L’unica anticipazione sulla partita di domani ha riguardato Tevez, che potrebbe partire dalla panchina lasciando spazio ad altri giocatori:

“E’ possibile che domani non sia della partita dall’inizio. Ma ho Giovinco che sta bene, Coman che sta bene. Anche Llorente… Lui e Morata sono compatibili. Non è detto che non possano giocare: non so se domani o no, ma possono. Magari a partita in corso”.

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ultimo aggiornamento: 31-10-2014


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