Si aspettava solo di conoscere la data dell’incontro tra l’Uefa e i dirigenti, dopo la procedura a carico di sette club europei (tra cui Roma e Inter) aperta a fine settembre dall’organismo europeo. Oltre ai giallorossi e ai nerazzurri sotto la lente di ingrandimento dell’Uefa sono finiti altri club come Basilea, Krasnodar, Liverpool, Monaco e Sporting Lisbona, per il non-rispetto delle regole del fair-play finanziario. I dirigenti dei due club italiani dovranno illustrare all’Uefa i loro bilanci caduti in rosso, anche perché nell’ultimo triennio le spese sono risultate superiori ai ricavi (circa -180 milioni di passivo per l’Inter, -100 la Roma).

Sono stati prima i dirigenti del club capitolino a varcare le porte degli uffici di Nyon. Il presidente James Pallotta è partito per la Svizzera insieme a Zanzi e Baldissoni. Da Trigoria annunciato che la situazione è sotto controllo: “L’incontro è stato molto positivo. È stata rinnovata la collaborazione con l’Uefa e naturalmente questo è l’inizio di un processo che porterà a nuovi step“. Oggi toccherà all’Inter e il d.g. Marco Fassone, molto chiaramente e onestamente, spiega che questo è solo il primo passo verso una probabile sanzione (da scontare nella stagione 2015/2016):

“Il Financial Fair Play obbliga i club che partecipano ai tornei continentali ad avere bilanci in ordine e ridurre al minimo le perdite. Noi siamo tra quei club che purtroppo negli scorsi tre anni non sono riusciti a rientrare perfettamente in questi parametri e quindi siamo stati chiamati dalla commissione Uefa per un primo audit. Quella che incontreremo domani è la commissione inquirente, non quella giudicante, che raccoglierà il dossier iniziando un processo di lavoro che durerà alcuni mesi, lavoro di confronto tra i club convocati e l’Uefa e che arriverà a delle conclusioni presumibilmente la prossima primavera”.

Le prossime comunicazioni dell’Uefa in materia non sono previste prima di metà dicembre“, comunica il servizio stampa dell’Uefa. Altri grandi club europei sono stati già puniti dall’Uefa per una gestione dei conti non proprio ordinata. Si tratta del Paris Saint-Germain e del Manchester City, entrambi multati di 60 milioni (40 dei quali potranno essere recuperati una volta che si conformeranno alle regole). Limitazioni sono state imposte anche al parco giocatori arruolabile nella Champions League (21 al posto dei canonici 25 nella lista).

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