Christian Panucci è a spasso e la colpa sarebbe anche di Fabio Capello. L’ex vice allenatore della Russia è stato letteralmente scaricato dalla federazione e a quanto pare il commissario tecnico non lo avrebbe affatto difeso. La federcalcio russa pare stia attraversando una pesante crisi economica e da mesi e mesi non paga ormai lo stipendio a Capello e al suo staff. Per Panucci, la situazione è ancora più paradossale, perché come rivela oggi alla ‘Gazzetta dello Sport’, dopo i Mondiali di Brasile 2014 ha addirittura lavorato senza contratto, in attesa che qualcosa si smuovesse. I malpensanti, sostengono in realtà che la Russia avrebbe i soldi per pagare lo stipendio a Capello, ma che al contempo visti i risultati molto deludenti stia “giocando” per spingerlo alle dimissioni onde evitare di pagargli il lauto ingaggio da oltre 8 milioni l’anno fino al 2018.

Mentre il Servizio Federale per il Lavoro intima all’Unione Calcistica Russa (la federcalcio locale) di pagare lo stipendio a Capello, c’è qualcun altro che non vedrà un soldo e non ci sta. Christian Panucci, così come il preparatore atletico Massimo Neri, sono rimasti a spasso dopo aver lavorato per diverso tempo gratis e senza alcun contratto. Il rammarico, soprattutto per l’ex difensore di Roma, Milan e Real Madrid è grande, anche perché a volerlo fortemente con sé era stato proprio Fabio Capello. Per andare in Russia, Panucci avrebbe pure rifiutato altre proposte di lavoro, ma ora si trova con un pugno di mosche in mano.

“Tornati dal Brasile – racconta Panucci alla Gazzetta dello Sport – mi avevano promesso il rinnovo tante volte e poi non sono mai passati dalle parole ai fatti. Ho lavorato addirittura senza contratto, ma alla fine ho detto basta. E pensare che per loro avevo rifiutato una panchina. Capello? Io lo ringrazio per l’opportunità che mi ha dato, ma si è comportato in modo vergognoso con me e con tutto lo staff italiano. Glielo dirò in faccia la prima volta che lo vedrò. Un grande allenatore dovrebbe difendere i suoi uomini e lui non lo ha fatto”.

Insomma, Panucci accusa Capello di non essere uno di parola. Ne sanno qualcosa i tifosi della Juventus e della Roma: ai giallorossi, qualche anno fa, il tecnico friulano promise “non andrò mai alla Juventus”, ma subito dopo aver vinto il tricolore nella capitale mollò tutto per tornare in bianconero da allenatore, dopo esserci già stato da calciatore. Poi ci fu Calciopoli e la promessa di Capello a maggio del 2006: “Via per lo scandalo? Ci vediamo a Vinovo a luglio…”. Tutti sanno com’è andata…

Nel corso dell’intervista alla ‘Gazzetta’, poi, Panucci dà qualche consiglio alla Roma, impegnata questa sera sul campo del CSKA Mosca, dove cercherà il pass per gli ottavi di Champions League 2014-2015:

“All’Olimpico i difensori del CSKA non fecero bene, ma stavolta sarà un’altra partita – ha detto Panucci – Ignashevich e Berezutski, i due centrali, non sono velocissimi, però giocano insieme da tanti anni e hanno un’esperienza enorme. Akinfeev? Al Mondiale e contro la Roma non è stato perfetto, ma sbagliate a sottovalutarlo, è un portiere affidabilissimo. Qualche settimane fa in Nazionale parlavo con alcuni dei loro giocatori che mi dicevano: ‘Passiamo con 8 punti’, calcolando già un successo con la Roma e un pari a Monaco contro il Bayern. Giocare senza pubblico per il Cska sarà un handicap – prosegue – Il tifo li aiuta parecchio. E poi hanno un tallone d’Achille: sono abbastanza deboli nel difendere sulle palle inattive, senza contare che in campionato non sembra che stiano attraversando un ottimo momento. I giallorossi sono favoriti, però innanzitutto i calciatori del Cska sono più abituati al freddo, e questo conta. Come si batte il Cska? Per prima cosa usando la velocità, perché in Russia generalmente si gioca a ritmi bassi. E poi usando l’esperienza”.

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ultimo aggiornamento: 25-11-2014


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