Lungo strascico di polemiche tra la federazione cilena e quella uruguayana dopo il quarto di finale di giovedì scorso vinto dai primi. Al centro del dibattito l’espulsione di Edinson Cavani per la manata rifilata a Gonzalo Jara e, soprattutto, la provocazione precedente del cileno non vista dall’arbitro. Dopo la notizia dell’indagine aperta dalla CONMEBOL sul dito malandrino di Jara, la federazione cilena ha presentato un ricorso per denunciare il comportamento di Edinson Cavani, Diego Godin, Fernando Muslera, José Maria Gimenez, Jorge Fucile, Alvaro Gonzalez e Christian Stuani. Le accuse a loro carico sono di aver insultato e aggredito in modo evidente sia i giocatori cileni che il corpo arbitrale, ma anche di aver provocato il pubblico di casa.

Oggi l’Uruguay è passato al contrattacco, riportando alla stampa le parole che Jara avrebbe pronunciato nell’orecchio di Cavani prima di infilargli un dito nel sedere: “Sei nervoso perché sai che tuo padre marcirà in carcere per 20 anni“. Jara avrebbe dunque provocato apertamente il matador, legittimamente preoccupato per le sorti del padre, attualmente in carcere dopo aver ucciso un ragazzo a causa di un incidente automobilistico avuto sotto l’effetto di alcolici.

A riferire queste parole è stato Mario Rebello – assistente del CT Tabarez – in un’intervista radiofonica, annunciando che questo nuovo particolare verrà allegato alla denuncia presentata alla CONMEBOL: “E’ inaudito che in campo accadano certe cose, gli arbitri sono lì proprio per evitare certe aggressioni. Ma fortunatamente ci sono le telecamere e sarà possibile stabilire cosa è realmente accaduto“.

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ultimo aggiornamento: 28-06-2015


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