Christian Vieri pubblica un nuovo libro e fa subito discutere. L’ex bomber di Juventus, Inter, Milan e Lazio, si racconta n’autobiografia scritta a quattro mani con Mirko Graziano de ‘La Gazzetta dello Sport’ dal titolo: “Bobo Vieri – Chiamatemi bomber”. Esattamente com’era nel suo stile, l’ex centravanti racconta aneddoti ed episodi inediti della sua vita dentro e fuori il rettangolo di gioco, senza peli sulla lingua e senza lesinare dettagli piccanti. Probabilmente, Vieri ha vinto molto meno di quello che avrebbe meritato, ma oggi non ha rimpianti, se non quello di aver lasciato troppo presto – per soldi – la squadra per cui fa il tifo, la Juventus.

Tra i racconti interessanti, uno relativo alla sua esperienza all’Inter: Vieri aveva convinto Nesta a vestire di nerazzurro, ma Moratti comprò Gamarra:

“Dopo il 5 maggio convinsi Ronaldo e Recoba. “Tagliamoci lo stipendio, che arriva Nesta”. Ale era d’accordo… Una mattina sono all’ippodromo e mi telefona Mao, il figlio del presidente Moratti. “Bobo, lo so che sei incazzato, ma Nesta costava davvero troppo”. “Eravamo pronti a tagliarci lo stipendio…”. “Anche papà è arrabbiato, ma non ti preoccupare: abbiamo preso comunque un campione”. “Ma chi? Non ci sono sul mercato giocatori come Nesta… Chi è?”. “Gamarra”. Non dico niente. Senza chiudere la chiamata lancio il cellulare verso la pista dei cavalli con tutta la mia forza. Mai più rivisto, quel telefonino. A pensarci adesso, nulla contro Gamarra, un bravo difensore, ma Nesta ai tempi era il massimo, ed era pronto a venire da noi”.

Altro episodio che ne minò la tranquillità quando era all’Inter, fu la cessione di Ronaldo al Real Madrid. Ecco cosa avvenne:

“Una notte di luglio, alle tre e mezza del mattino, io sono al Pineta a fare serata. Vedo la tasca dei pantaloni che si illumina. E’ il telefonino. Moratti! “Ciao Bobo, senti, qui accanto a me c’è Marco, Marco Tronchetti Provera”. “Pres, non mi dire che stiamo per parlare di Ronaldo”. “Bobo, vuole andare via…”. “Non ci pensare nemmeno, non possiamo venderlo, se fai così sfasci tutto”. “Ci sono problemi, con Cuper non lega proprio”. “I problemi si risolvono”. “Vuole cambiare, Bobo”. “Non facciamo cazzate””.

Prima dell’Inter la Juventus che lo prelevò dall’Atalanta per poi cederlo dopo un solo anno all’Atletico Madrid: fu solo una questione di ingaggio, come ammette lo stesso bomber:

“Un giorno Moggi mi chiama a rapporto: entro nel suo ufficio e trovo già lì il mio procuratore e Bettega. Il direttore, con i suoi modi tranquilli e gli occhi semichiusi, dice che è pronto ad aumentarmi l’ingaggio, ma che non può andare oltre i due miliardi di lire a stagione. L’Atletico Madrid offre tre miliardi e mezzo. “Si va in Spagna”, dico. E la riunione finisce all’istante. Lo ammetto, decisi guardando solo il portafogli. Potendo tornare indietro, sarei rimasto”.

Dell’esperienza alla Lazio, Vieri ricorda le corse in moto che mettevano in apprensione società e allenatore:

“Ai tempi della Lazio non mi facevo problemi a farmi vedere a cavallo della Ducati. A una settimana dalla finale di Coppa delle Coppe, Julio Velasco (l’allora direttore generale, ndr) mi prese da parte: “Guarda Bobo, in società non stai più facendo dormire nessuno, potresti almeno in quest’ultima settimana regalarci qualche ora di sonno in più e usare la macchina?”. E così feci. Ma io almeno la moto la sapevo guidare bene. Salas invece era un disastro. Prese una Harley Davidson e dopo pochi giorni andò a schiantarsi contro un palo: sette punti di sutura sullo stinco, ma nessuno l’ha mai saputo”.

Grande attaccante di livello internazionale, Vieri è stato sempre considerato anche un vero e proprio “bomber” con le donne. Spesso è finito sulle prime pagine dei giornali di gossip, per cui l’ex centravanti non ha nulla di cui vergognarsi, anzi…

“A diciott’anni si diventa maggiorenni, si può finalmente guidare l’automobile, si può votare e tutta una serie di altre cose. Ma i miei diciotto li ricordo soprattutto perché fu in quel periodo che varcai per la prima volta la soglia del Pineta di Milano Marittima, che negli anni a venire sarebbe diventato per me un appuntamento fisso… Elisabetta Canalis? Me la passò al telefono Iacchetti. Menava di brutto Eli quando la facevo arrabbiare… Melissa Satta la conobbi quando aveva 18 anni, era bellissima. Le dissi: “Ascolta Melissa, adesso sei troppo giovane, ma mi prenoto per diventare tuo fidanzato appena avrai compiuto vent’anni…”. Mi hanno attribuito molte storie in questi anni. Devo essere sincero, quelle inventate sono state poche, è quasi tutto vero ciò che avete letto sui giornali di gossip. Molte delle ragazza che vedete in tv al cinema hanno avuto a che fare con il Bomber…”

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ultimo aggiornamento: 19-11-2015


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