Altra giornata difficile per il Milan. Al pareggio contro la Lazio che poco serve alla classifica, si sono aggiunte le oramai consuete frecciate di Berlusconi a Mihajlovic e un altro episodio che conferma quanto, al momento, l’ambiente rossonero sia tutt’altro che sereno.

Protagonista, suo malgrado, Jeremy Menez. Pare infatti che l’attaccante francese, subentrato a cinque minuti dal termine a Honda, sia stato redarguito dal vice allenatore, Sakic, in quanto reo di riscaldarsi con poco impegno prima dell’ingresso in campo. Una versione del fatto ancora più netta riferisce che Menez non avesse addirittura voglia di subentrare a partita quasi conclusa.

Negli 8 minuti disputati, con la Lazio peraltro in inferiorità numerica per l’espulsione di Lulic, Menez ha confermato la sua indolenza. Pochi palloni toccati e solo errori, alla stregua comunque dei compagni di reparto che poco o nulla hanno creato in fase offensiva nei minuti conclusivi del match.

A fine partita, incalzato sul presunto comportamento bizzoso di Menez, Mihajlovic è apparso piuttosto contrariato

Se risulterà che non aveva voglia ci penserò io a lui

Queste le parole minacciose rivolte dal tecnico al suo attaccante ancora lontano da una condizione accettabile. Rientrato a febbraio dopo cinque mesi di assenza, Menez ha avuto un’unica parentesi positiva con la doppietta rifilata all’Alessandria in Coppa Italia. Per il resto altri scampoli di partita con prestazioni lontanissime dagli standard dello scorso anno.

Il francese ha altre 9 partite (finale di Coppa compresa) per riconquistarsi – se davvero ne ha voglia – la fiducia di Mihajlovic e della società. Non è esclusa infatti una sua cessione a fine stagione. Del resto, lo stesso Menez, ha ammesso in un’intervista all’Equipe di essere stato contattato da alcuni club cinesi a gennaio.

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ultimo aggiornamento: 21-03-2016


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