La Fifa è di nuovo nel caos, il massimo organismo internazionale del calcio è accusato di corruzione, non è la prima volta che accade. Questa volta a puntare il dito contro la federazione guidata da Joseph Blatter sono gli inglesi che accusano alcuni funzionari di aver accettato delle tangenti in cambio del loro voto a favore del Qatar per quello che riguarda l’organizzazione dei mondiali del 2022. Tutto è partito da un’inchiesta, non ancora pubblicata, del Sunday Times secondo la quale almeno due consiglieri aventi diritto al voto avrebbero incassato una somma pari 1,5 milioni di dollari in cambio della loro preferenza per il paese arabo.
Sono stati fatti anche i nomi di questi due dirigenti, si tratterebbe del vice presidente Fifa, Issa Hayatou, e il presidente della Confederazione Africana (Caf), l’ivoriano Jacques Anouma. Le accuse non si fermano qua, secondo gli inglesi infatti sarebbero anche giunte delle proposte di tangente in cambio del voto per l’Inghilterra per l’edizione precedente, quella del 2018 poi assegnata alla Russia. A confermarlo è Lord David Triesman che nella sua battaglia vede al suo fianco il deputato britannico Damian Collins. I quattro autori della proposta indecente sarebbero Jack Warner, presidente della confederazione dell’America del Nord e Centrale (Concacaf), Nicolas Leoz, presidente della confederazione sudamericana (Conmebol), Ricardo Texeira, presidente della federcalcio brasiliana, e il rappresentante thailandese.
Triesman, che era il capo del comitato promotore dei mondiali inglesi, ha assicurato che presenterà le prove a supporto di queste accuse: “Porterò le mie prove alla commissione. Texeira mi ha chiesto cosa potevo fare per lui”. Leoz addirittura si sarebbe spinto a chiedere 4 milioni di dollari, motivati con la necessità di costruire una scuola in Trinidad e Tobago. Lo scandalo è scoppiato proprio ora che ci i sta avvicinando all’elezione del nuovo presidente Fifa, che avrà luogo fra tre settimane, è ovvio quindi che queste voci creino notevole imbarazzo a Joseph Blatter, nuovamente candidato alla presidenza.
Lo svizzero ha assicurato che le indagini saranno scrupolose e se ci saranno delle colpe acclarate i responsabili verranno puniti: “Io posso solo parlare per me stesso. Non posso rispondere per gli altri membri della commissione, anche perchè non sono stati eletti durante lo stesso congresso nel quale sono stato eletto io, loro sono stati eletti in altri Paesi. È il mio governo, certo, ma questo non è determinato solo dal presidente: ci sono altri dirigenti e io non posso dire se questi siano angeli o demoni. Posso solo rispondere con la mia coscienza e posso dire che io non faccio parte di questa categoria, di quelli che devono andare in tribunale o comunque giustificare le proprie azioni”.
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