Il Tianjin TEDA ha battuto il Dallan Shide per 4 a 1 e si porta in vetta alla China Super League (CSL), il massimo campionato cinese. Fin qui potrebbe non importare a nessuno, anche perché non siamo che alla prima giornata del torneo; ma la ragione di questa notizia è che nella squadra vittoriosa milita una gradevole conoscenza del calcio italiano: Damiano Tommasi. Come scrive lui stesso sul suo sito, quest’ultima è stata la sua terza partita ufficiale, dato che ha già disputato le prime 2 partite della fase a gironi della Asian Champions League (ACL): perdendo contro i nipponici del Kawasaki Frontale e pareggiando contro gli australiani della Central Coast Mariners.

La città di Tianjin (nota anche come Tientsin) racchiude un area metropolitana di circa 6 milioni di persone ed è relativamente poco distante dal Pechino. Non è un caso che Damiano, pochi mesi fa, abbia firmato un contratto da 40 mila dollari al mese proprio con questo club: questa zona infatti è stata, dal 1902 al 1947, un protettorato italiano. E’ inutile adesso addentrarsi sulle vicende d’inizio secolo scorso con la famosa Rivolta dei Boxer di Pechino, l’intervento di una forza multinazionale e la successiva suddivisione in aree di influenza; fatto sta che, ancora oggi, Tianjin, possiede una struttura urbanistica e una piccola percentuale di abitanti di origine italiana.

Damiano Tommasi, nato a Negrar, vicino Verona , nel maggio del 1974, ha debuttato in serie A nel settembre del 1996, con la maglia del Verona, a coronamento di un annata trionfale che gli aveva portato: la promozione dalla serie cadetta, la vittoria dell’Europeo U21 in Spagna, la partecipazione all’Olimpiade di Atlanta. La sua carriera è stata, però, indissolubilmente legata alla Roma, di cui ha vestito la maglia dal 1996 al 2006, entrando nel cuore dei tifosi, con 234 partite disputate e 12 gol segnati. I 10 anni nella capitale gli hanno dato grandi soddisfazioni, come la vittoria del campionato nella stagione 2000/2001 in cui s’è dimostrato pedina essenziale; ma vi sono stati, anche, momenti bui, come il terribile infortunio al ginocchio destro, subito, nell’estate del 2004, in precampionato nell’amichevole con lo Stoke City, giocatasi in Austria, ad Irdning.

Senza addentrarci nei dettagli relativi alla diagnosi, basti pensare, che, per lo stesso “problema”, Pierluigi Casiraghi ha terminato la carriera. Il veronese ha stretto i denti e dopo 2 interventi chirurgici e più di un anno di riabilitazione è tornato a giocare, e il 27 Novembre 2005, nella partita Roma-Fiorentina, ha segnato su assist di Cassano. In quel giorno a detta dello stesso giocatore, di alcuni cronisti sportivi e di tanti appassionati si è compiuta una grande favola di sport. Tommasi (meglio noto ai tifosi romanisti come Anima Candida) è sempre stato un giocatore spiazzante, capace di scelte coraggiose e impopolari, non comuni nel mondo del calcio che lo circondava; non solo per il suo look, con capelloni ricci e barba incolta, distante dal prototipo di calciatore ora in voga, piuttosto per i gesti da grande campione e grande uomo.

Famosa la sua campagna a favore dell’obiezione di coscienza, il suo impegno nella solidarietà, il suo attivismo nella AIC (Associazione Italiana Calciatori) e il desiderio di percepire una paga al minimo salariale dopo l’infortunio, “perché era giusto cosi“. Ora dopo aver peregrinato per 2 anni al Levante, in Spagna, e per pochi mesi nei Queen’s Park Rangers di Londra, squadra di proprietà della premiata ditta Briatore-Ecclestone, ha deciso di tuffarsi nell’avventura cinese. La CSL, nata nel 2004, evoluzione della svolta verso il professionismo del calcio cinese avvenuta agli inizi degli anni 90, incomincia ad essere un ricettacolo di sponsor importanti, la competizione tra le 16 squadre partecipanti si fa sempre più serrata ed è, dunque, necessario rinforzarsi con giocatori appropriati e con esperienza internazionale.

Il coraggio non manca a quest’ultimo baluardo di un calcio puro e genuino e presto al TEDA Stadium di Tianjin si sentirà un coro di tifosi all’unisono: “Vai Anima Candida! Vai!”.

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