Timido e un po’ impacciato, ieri Alberto Aquilani s’è presentato alla stampa e ai tifosi del Liverpool col suo solito piglio un po’ in naftalina, senza colpi a sorpresa e con un italiano inconfondibilmente impregnato di romanesco. Primo giorno a Liverpool, il desiderio impellente di poter scendere in campo ad Anfield quanto prima: “Dei Reds mi ha già parlato il mio amico Riise. Mi ha raccontato della Kop e dei suoi grandi tifosi, non vedo l’ora di cominciare. Non ho mai giocato ad Anfield, ma ho sentito parlare molto dell’atmosfera unica che si respira. Riise mi ha parlato bene anche del tecnico Rafa Benitez, che è stato molto importante per il mio arrivo. Di questo sono orgoglioso“. Anche se la caviglia fa ancora male.
“Voglio giocare il più presto possibile e non penso che ci saranno problemi. Ho ancora questo problema alla caviglia ma i medici inglesi mi hanno visitato con attenzione e sanno di cosa si tratta. La mia priorità adesso è guarire“. Per giocare in un campionato diverso e affascinante: “La Premier League è un campionato diverso da quello italiano, penso che sia il più difficile, ma anche uno dei migliori e ci sono grandi squadre“. Il passato però non si dimentica: “Lasciare Roma è stata una decisione importante e difficile, perché lì sono nato e cresciuto. Ero e sono un tifoso giallorosso, per cui questa è stata una scelta di vita, ma penso sia stato un bene per tutti. Sono molto grato alla Roma per avermi permesso di giocare in serie A, raggiungere la Nazionale e adesso per avermi dato la possibilità di giocare in una squadra come il Liverpool“.
Già, i Reds, squadra dove Alberto Aquilani potrà giocare con Steven Gerrard: “Anche prima di arrivare qui, pensavo che Gerrard fosse il più forte centrocampista del mondo e sono fiero di poter giocare al suo fianco, spero di imparare molto da lui“. Con l’ombra del suo predecessore, il neo madridista Xabi Alonso: “Abbiamo caratteristiche diverse, ma spero di essere importante come lo è stato lui“. Obiettivo? Giocare bene e riportare lo scudetto nel Merseyside dopo 20 anni, ma anche riconquistare la Nazionale: “Ho parlato con Lippi prima di venire qui e mi ha rassicurato sul fatto che non sarà un problema giocare all’estero. I Mondiali sono molto importanti per me e farò del mio meglio per esserci, ma per farlo devo fare bene qui e giocare nel Liverpool credo possa essere un vantaggio“. Good luck, Mr. Alberto, numero 4 del Liverpool Fc.
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