Per molti italiani le bravate di Balotelli sono state dimenticate grazie agli Europei. Da testa calda e irresponsabile, Super Mario era infatti diventato nel giro di una serata un eroe nazionale, grazie alla doppietta contro la Germania che ci regalò una finale inimmaginabile.
Un po’ la lontananza fisica e un po’ la solita tendenza nostrana a giustificare, anche a torto, chi ci regala emozioni calcistiche, aveva fatto per un po’ scordare chi era Balotelli, o sperare davvero che fosse maturato nel corso dell’Europeo. Ma per chi invece deve averci a che fare tutti i giorni, si sa che la situazione non è così cambiata e che Balotelli rimane una brutta gatta da pelare per compagni e allenatori soprattutto.
Ecco quindi giungere l’ennesima notizia di un litigio tra Super Mario e l’allenatore del Manchester City Mancini, che ha il difficile compito di dover tenere a bada la sregolatezza dell’attaccante per tutto l’anno. A far infuriare questa volta il Mancio è stata in primis la notte brava trascorsa da Balotelli a seguito della partita di Premier League contro lo Stoke City e in seguito il rifiuto del giocatore di acconsentire alla richiesta del mister di smettere di fumare. Risultato: litigata furibonda e tribuna per Balotelli al Bernabeu.
Come sottolinea il Daily Star, Mancini sarebbe ormai stufo delle continue bravate di Super Mario, ormai più in evidenza fuori dal campo che quando gioca in Premier League, e i due potrebbero essere giunti ai limiti della sopportazione reciproca. Certamente è una bella sfida tra personalità incompatibili e se da un lato Mancini potrebbe avere pienamente ragione a lamentarsi dello stile di vita notturno e festaiolo di Balotelli, dall’altro l’allenatore pare essere un po’ troppo estremo a nel punire con la tribuna in una partita di Champions un giocatore che fuma. Non che sia il primo a farlo. Basti ricordare che Mourinho non convocò per due giornate Coentrao in Liga per la foto di una sigaretta fumata fuori dalla discoteca. Ma la sensazione è che Mancini abbia preso un po’ troppo sul personale la questione, addirittura da arrivare a dichiarare mesi fa: “Fossi suo padre lo prenderei a calci nel sedere”. (fonte GQ)
Ricordando le grandi star viziose del fumo come Gigi Riva, Zinedine Zidane, Michel Platini e Diego Armando Maradona, forse è consigliabile a Mancini insistere un po’ più sull’evitare le bravate più grosse, per iniziare. C’è tempo per rendere Balotelli un santo, meglio cominciare prima a renderlo un calciatore serio.
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