Quarto posto dietro Barcellona, Real Madrid e Bordeaux: è il Bari di Giampiero Ventura, che occupa questa piazza d’onore in quanto a gol subiti. Con solo sette reti a sfavore, i pugliesi si riscoprono una delle difese migliori d’Europa, un fatto che non può che inorgoglire gli artefici di questo exploit. Di Ranocchia e Bonucci avevamo già parlato all’indomani del pareggio esterno a Milano contro l’Inter; questi due ragazzi si stanno confermando su standard altissimi, dando una mano decisiva all’avvio sorprendente dei galletti biancorossi. Ma qualche metro dietro di loro non può passare inosservato il portierino belga, quel Jean François Gillet che di questa squadra è il capitano, l’anima, la bandiera.

Dopo esser arrivato a Monza via Standard Liegi, nel 2000 mise piede nel capoluogo pugliese e dopo 10 anni si può dire abbia messo radici. A parte una parentesi a Treviso nel 2003/04 (per via dei dissapori con Tardelli, allora allenatore del Bari), il “gatto di Liegi” non ha mai svestito i colori biancorossi, divenendo l’idolo del San Nicola. I tifosi lo adorano, lui adora loro, nonostante questo la Nazionale belga non l’aveva mai preso in considerazione e al ritorno in A la società era alla ricerca di un altro estremo difensore. Poco male, lui si è rimboccato le maniche e sta prendendosi le sue rivincite.

Dico solo che si sono fatti tanti nomi che sembravano essere tutti migliori del mio, come se io fossi l’ultimo degli arrivati” ha detto un po’ spazientito il portiere che viene spesso “criticato” per la sua bassezza (come se 180 centimetri fossero pochi); lui non ne fa un dramma: “Non mi interessa, quello che davvero conta è parare e poi più mi dicono così, più mi carico“. Si è anche guadagnato, per la prima volta, la maglia della sua Nazionale, anche se contro Spagna e Armenia ha subito 7 gol. La sua mente è però proiettata esclusivamente sul Bari.

Una squadra che sta stupendo tutti, per gioco espresso e risultati ottenuti: “Dobbiamo guardare in casa nostra, è importante ciò che stiamo facendo. Le buone prestazioni, danno fiducia e sicurezza non solo al reparto difensivo, ma a tutta la squadra. Siamo un bel mix in campo e ci stiamo trovando bene gli uni con gli altri. Io mi sento abbastanza protetto dai miei compagni ma non solo da chi mi sta davanti ma da tutta la squadra perché davanti lavorano tanto. La squadra è ben messa in campo è organizzata e smuove sempre la classifica” ha asserito felice il belga.

Che poi prova a spiegare il segreto di questi successi: “Siamo bravi a girare subito pagina, adesso ad esempio la Sampdoria è già un ricordo. Da ieri abbiamo iniziato a pensare ai vari Tavano e Lucarelli. Non possiamo e vogliamo abbassare la guardia. Sarà una gara difficile loro vengono da due vittorie importanti. Sarà una partita che se vinta ci potrà dare tranquillità ma andrà affrontata con il massimo della determinazione. Non dobbiamo piangerci addosso per i punti che finora abbiamo lasciato per strada , facciamo autocritica e guardiamo avanti“.

Contro l’Inter e contro il Milan, ma anche con Catania e Sampdoria, fino ad ora sono molti i rimpianti di questa squadra che con un pizzico di fortuna e cattiveria in più avrebbe potuto occupare posizioni ancora più nobili in classifica. Gillet non fa drammi, i suoi tifosi sono abituati al suo ottimismo: aggiorna la sua pagina di Facebook dopo ogni partita, non è mai l’ora di farsi assalire dallo sconforto. Alzi la mano chi ha comprato Gillet per la porta del proprio Fantacalcio: quei pochi hanno fatto un affare!

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