Fulmine a ciel sereno (più o meno) in casa Cagliari, anche se le reali e pratiche ripercussioni sono ancora tutte da valutare: quest’oggi a Cagliari si è riunita la Commissione di Vigilanza sui luoghi di pubblico spettacolo (per quanto riguarda gli spazi aperti sono considerati quelli con capienza uguale o superiore alle cinquemila unità) e ha decretato la chiusura dello Stadio Sant’Elia per motivi di pubblica sicurezza. Alla riunione erano presenti il prefetto Giovanni Balsamo, il questore e il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, i rappresentanti del Comune di Cagliari, dell’Asl, del Servizio prevenzione e sicurezza sul lavoro, del Coni e dell’Agis. A parte il rappresentante del Municipio, tutti sono stati d’accordo al termine della seduta nel reputare il Sant’Elia non agibile.

L’istruttoria per legge era stata avviata lo scorso luglio per dirimere l’ormai annosa questione dell’impianto sportivo cittadino che, come è noto, dal 2002 ha subito un restyling (per così dire) effettuato a tempo di record resosi all’epoca necessario sempre per motivi di sicurezza (riguardanti i settori curve e distinti). Questo quanto si legge nella nota della Prefettura cagliaritana:

“La Commissione ha espresso la valutazione che, sino alla conclusione delle opere e dei lavori richiesti dal Collegio e alla presentazione delle relative certificazioni di legge, la struttura non potrà più considerarsi agibile e accessibile al pubblico per indifferibili esigenze di tutela della pubblica incolumità. Solo a fronte del loro recepimento si potrà procedere, anche in maniera graduale, alla riapertura al pubblico dell’impianto”.

Chi è stato responsabile di questo laissez-faire? I tifosi se la prendono con Massimo Cellino e col Comune e si mostrano preoccupati, anche se sono tutti concordi con l’asserire che l’impianto cagliaritano è ormai desueto e deve essere urgentemente cambiato con un altro nuovo e più moderno, come tra l’altro sta cercando di fare, e da tempo, lo stesso Cellino. In termini meramente pratici, comunque, l’ipotesi più plausibile è che in questi dieci giorni che separano la decisione della Commissione di Vigilanza dalla prossima partita in casa dei sardi (contro la Fiorentina) si farà il minimo indispensabile per ottenere una deroga. L’ennesima.

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ultimo aggiornamento: 12-01-2012


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